Cultura e Spettacoli

Armando poeta semplice, Gill il musicista…

Il 23 luglio del 1877, a Napoli, nasceva quello che viene unanimemente riconosciuto come il primo cantautore italiano. Michele Testa, in arte Armando Gill, fu il primo in Italia a cantare le canzoni dei cui testi e musiche era autore. Sugli spartiti e sugli introvabili 78 giri che testimoniarono il suo talento era infatti stampigliato : ‘Versi di Armando, musica di Gill, cantati da sé medesimo’. Popolarissimo fra le due guerre, si esibì spesso a Bari, di preferenza al Margherita. Al momento di entrare in scena si faceva annunciare in questi termini : “Armando poeta semplice, Gill il musicista… Armando Gill l’artista!” E il teatro veniva giù dai battimani, quindi appariva questo elegantone dalla fama di viveur e tombeur de femme, inappuntabile nel suo frac, corredato da un papillon bianco e una gardenia all’occhiello ; completava il quadro un monocolo imposto più dall’urgenza di mascherare lo strabismo che di correggere la vista. Scriveva e cantava indifferentemente in napoletano e in italiano. Nella lingua madre ebbe successo con Nun so’ geluso (1917), ‘E quatto ‘e maggio (1918), ‘O zampugnaro nnammurato (1918), Bella ca bella si’ (1919) e Palomma (1926). In Italiano si distinse per il linguaggio incline alla poesia, non di meno diretto e colloquiale, intriso di spirito quotidiano, depurato da arcaismi e moduli letterari tardo ottocenteschi. Esemplare in tal senso è ‘Come pioveva’ (1918). Tale canzone, tra l’altro, è rimasta pure come uno dei primi esempi di marketing discografico: Una mattina dell’estate 1918 Napoli appare tappezzata da centinaia di manifesti che raffigurano soltanto un ombrello. Alcuni si domandano se sia la pubblicità di un nuovo negozio, oppure di una marca di parapioggia. Dopo una settimana, compaiono altri manifesti : questa volta, all’ombrello viene aggiunta la frase ‘Come pioveva’ ; qualche giorno più tardi lo slogan sarà completato con il nome dell’artista… Gill era pure un eccellente rimatore. Molti dei suoi spettacoli si concludevano con un fuori programma che vedeva Gill scendere in platea ed entrare in confidenza col pubblico. Una volta saputo di uno spettatore il nome o il cognome, improvvisava rime spassosissime. Era un fenomeno. Celebre in tal senso è rimasto un duello con Ettore Petrolini avvenuto in un ristorante romano. Non si sa come la cosa ebbe inizio. E’ storia invece che il ‘duello’, durato a lungo, alla fine vide soccombere Petrolini. A quel punto Gill si palesò per chi era e Petrolini, pieno d’ammirazione, lo invitò al suo tavolo. Armando Gill si ritirò nel 1943per dedicarsi alla famiglia e ai suoi animali domestici. Morì a Napoli alla fine del 1944, durante la notte di capodanno.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 23 Luglio 2019

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