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Arriva il commissario ‘ad acta’ per completare l’ansa di Marisabella?

 
Perché il Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche di Puglia e Basilicata ritarda l’affidamento dei lavori per il completamento dell’ansa di Marisabella, al porto di Bari? L’ha chiesto con un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti l’on. Carmelo Patarino (FLI), che in caso di persistente inerzia, ha auspicato la nomina d’un commissario ‘ad acta’. Ma andiamo subito ai fatti posti dal parlamentare all’attenzione del Ministero alle Infrastrutture. il Piano Regolatore Portuale del Porto di Bari, approvato con Decreto del Ministro dei Lavori Pubblici n.570 del 4/2/1976, prevedeva la realizzazione nell’area di Marisabella di piazzali per circa 400.000 mq e relative banchine per l’ormeggio di navi sino a 12 metri di pescaggio. L’attuazione dell’intervento venne avviata nel 1990 con la progettazione generale a cura dell’Ufficio del Genio Civile per le Oper Marittime di Bari, poi approvata dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici con voto n.574 del 12/12/1990. I lavori furono regolarmente avviati nel 1994 sino alla rescissione del contratto, nel settembre del 1999, per inadempienze dell’A.T.I. appaltatrice e che a quel momento risultava eseguito solo il 30% dei lavori e cioè i primi 100.000 metri quadrati di piazzali. Per molti anni la procedura di riappalto per il completamento è rimasta ferma e che solo nel mese di settembre 2008 il Provveditorato di Puglia e Basilicata, sulla scorta di un finanziamento di circa 60 milioni di euro, ha bandito la nuova gara d’appalto. Ma dopo l’aggiudicazione provvisoria si è innescata una serie di ricorsi e controricorsi al TAR e Consiglio di Stato tra il primo ed il secondo in graduatoria che ha bloccato l’aggiudicazione definitiva. E soltanto all’inizio di quest’anno, con sentenza n.1216 dell’8 febbraio, il TAR Lazio ha definitivamente respinto il ricorso all’esclusione dalla procedura di gara dell’ATI che in prima istanza era risultata prima nella graduatoria di gara e che il successivo ricorso cautelare è stato respinto dal Consiglio di Stato con ciò confermando la validità del provvedimento ministeriale di esclusione impugnato. Ebbene, nonostante ciò, il Provveditorato Interregionale alle OO.PP. di Puglia e Basilicata non ha ancora preso alcun provvedimento per rispondere alle aspettative della comunità portuale e cittadina che attende la realizzazione dell’opera per avviare un importante programma di riorganizzazione delle attività portuali finalizzato a liberare spazi per l’apertura del porto alla città. Eppure nel documento di revisione della rete TEN-T, Bari è stato individuato come punto continentale terminale del Corridoio Pan-europeo Helsinki – Malta, con ciò affidando allo scalo barese un ruolo strategico nell’ambito del sistema infrastrutturale comunitario. Tale ruolo verrebbe irrimediabilmente compromesso qualora le banchine ed i piazzali di Marisabella non fossero completati. Ora l’on. Patarino con la sua interrogazione ha chiesto al nuovo Ministro a Trasporti e Infrastrutture quali iniziative intenda assumere per sollecitare il Provveditorato Interregionale alle OO.PP. della Puglia a intervenire “…con la dovuta urgenza per definire, in tempi brevi, l’intera vicenda, e, in caso di persistente inerzia, se non ritenga necessario nominare apposito commissario ad acta, perché metta in moto ogni utile meccanismo per scongiurare i rischi della perdita dei finanziamenti e consentire di disporre al più presto di un’opera così strategia per la portualità pugliese e per lo sviluppo della città di Bari”.
 
Francesco De Martino
 
 
 
 
 


Pubblicato il 21 Novembre 2011

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