Cronaca

Arriva il Programma ‘Gol’, ma i Centri per l’impiego sono in rovina

Sono quasi dieci anni che le competenze dei centri per l’impiego disseminati lungo tutta la regione sono passate per legge (L. 56/2014) dalle province alle regioni. Ma da allora, pur con tutte le buone intenzioni e fiumi di quattrini pubblici piovuti su ente regionale e agenzie collegate per migliorare i servizi a giovani e disoccupati, nulla è cambiato. Ora c’è l’ultimo programma di riforma prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, sempre per riqualificare i servizi di politica attiva del lavoro che parte col solito bel nome, ‘Gol’: dispone di risorse ingenti, pari a 4,4 miliardi di euro ed entro un paio di anni -…se realmente applicato – dovrebbe coinvolgere almeno un paio di milioni di beneficiari sulla scorta dei Piani regionali (Par) approvati da Anpal/Puglia. La sua attuazione è connessa al Piano di potenziamento dei centri per l’impiego e al Piano nazionale e comprende nuove competenze in quanto, come detto, quest’ultimo ‘Gol’ ambisce a ridisegnare i servizi per lavoro e inserimento lavorativo delle persone. Esso si rivolgei in particolare a lavoratori con ammortizzatori sociali, lavoratori fragili (giovani, donne con situazioni di svantaggio, persone con disabilità, over 55) e disoccupati senza altri redditi. Il capogruppo Cinquestelle alla Regione Puglia Marco Galante – dopo la Commissione VI dell’altro ieri con l’assessore al Lavoro Leo, con i responsabili dei Centri per l’Impiego (Cpi) provinciali e la direttrice del Dipartimento Politiche del Lavoro Pellegrini – vuole alzare l’asta dell’attenzione per non perdere anche quest’occasione, lasciando scorrere altrove tutti questi fondi. “Dobbiamo far sì che i Centri per l’Impiego siano sempre più efficienti e possano potenziare i contatti con le imprese, in modo da rendere più facile l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Leggeremo i ‘report’ che i responsabili dei Centri per l’Impiego hanno portato in Commissione per capire quali siano le maggiori criticità, oltre a quelle dovute a sedi fatiscenti e strumentazioni ormai vecchie e insufficienti. I Cpi -continua Galante – svolgono un ruolo fondamentale per l’attuazione del programma GOL, che ha l’obiettivo di rilanciare le misure di formazione e di  reinserimento a supporto di lavoratori in transizione e disoccupati, tra cui percettori di reddito di cittadinanza, NASPI, e CIGS. Ad oggi sono stati profilati 72.800 beneficiari della misura, uno dei dati più alti in Italia, e in attesa di partire con la seconda fase, si stanno promuovendo le opportunità sul portale ‘Lavoro per te’ della Regione Puglia”. Nell’occasione è stato anche chiesto d’approfondire il ruolo deenti di formazione e quando entreranno in gioco per attuare il piano GOL, così da dare risposte concrete a chi è senza lavoro. Come ha detto l’assessore pugliese Leo, il 2023 è un anno fondamentale per le attività di formazione e lavoro e il PNRR coi Fondi Strutturali rappresentano opportunità che non si può perdere. Il problema serio è che già in Commissione sui Centri per l’Impiego sono emersi una montagna di carenze strutturali delle sedi che bisognerebbe una volta per tutte risolvere, per far funzionare al meglio i Cpi.  Ad esempio, se a Bari la sede di via Devitofrancesco è da rifare, praticamente inagibile, a Gallipoli addirittura l’immobile in cui ha sede il Cpi è stato interessato da crolli ed è ancora puntellato, mentre a Taranto è stata definita poco dignitosa sia per chi lavora che per gli utenti. “Dulcis in fundo” la sede di via Corigliano, rifatta da poco, dev’essere lasciata entro il 31 gennaio perchè l’immobile è stato dichiarato inagibile. Con l’aumento dell’organico che lavora nei centri dopo i concorsi a raffica celebrati dall’Arpal di Massimo Cassano, alcuni locali sono diventati troppo piccoli: a Lecce lavorano una sessantina di persone in 700 metri quadri, ad Andria ci sono diciannove scrivanie per ventisette lavoratori, col risultato che alcuni non hanno posto per lavorare, oltre a non avere strumentazioni adeguate. Desolata la conclusione del consigliere Cinquestelle: “In diverse sedi c’è una connessione troppo lenta che non permette di lavorare adeguatamente, in altre non c’è proprio connessione. Problemi che vengono segnalati ogni giorno e andrebbero risolte per mettere il personale in condizione di lavorare”. Nell’attesa di risolvere i tanti problemi dei Cpi pugliesi, tra impiegati appena assunti e senza strumenti di lavoro, dentro sedi a rischio crollo, anche la speranza di andare in ‘Gol’ potrebbe spegnersi presto…

Francesco De Martino


Pubblicato il 28 Gennaio 2023

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