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Arriva il Santo Patrono, ma le edicole votive restano sfregiate

Qual è il futuro di una Città, se dimentica troppo in fretta e facilmente la sua storia, la sua tradizione e il suo passato? In occasione delle Festività per la festa del Santo Patrono, San Nicola, il circolo Acli – Dalfino torna a denunciare con grande forza lo <<stato di degrado>>, in cui versano le Edicole votive della Città vecchia. Ed in modo particolare le Edicole di S. Nicola. Proprio in P.zza Cattedrale, sopra l’Arco della Neve, dove c’ è un bassorilievo di S. Nicola del 1500 che fungeva da segna porta. Ebbene molti mesi fa, la faccia di S. Nicola dell’indicato bassorilievo, si è distaccata ed è caduta, ed è rimasta intatta, pur facendo un volo di circa 10 metri: <<quasi un miracolo!>>, continua a meravigliarsi il presidente, nonché ex consigliere comunale Michele Fanelli. Ed ora, da più di quattro mesi, questo bellissimo bassorilievo è privo della faccia e nessuno di preposta competenza se ne interessa, si lagna Fanelli. <<Questa è la vera bellezza del nostro patrimonio , ed in virtù di questa situazione, il circolo Acli – Dalfino organizza per Lunedì 6 Maggio a partire dalle diciotto e trenta, una visita guidata con itinerario di San Nicola e de le ziazì, nel corso della quale vedremo Edicole votive dedicate a S. Nicola e sarà narrata la storia della traslazione in dialetto barese, perseguendo l’itinerario dei Pellegrini “le ziazì”>>, dà appuntamento lo stesso Michele Fanelli ai tanti fedeli e barivecchiani che lo seguono.  Al termine della passeggiata tra le edicole votive, dopodomani pomeriggio ci sarà anche una degustazione con il ‘Pane di S. Nicola’, taralli e un buon bicchiere di vino. <<Solo poche edicole sono state recuperate  – spiega ancora Fanelli, rappresentante del circolo Acli – grazie ad associazioni che hanno risposto al nostro appello, ma quanto fatto non è sufficiente perché questo patrimonio che è della Stato deve essere preso in cura dagli enti pubblici che devono prendere di petto questo problema>>. Eggià perchè le edicole del Borgo Antico sono quasi duecentocinquanta sparpagliate in vicoli e bassi e sono state anche depredate dai vandali oltre che dall’incuria. “Il Comune – continua un anziano che abita da sempre a Bari vecchia –  deve ricordarsi di questo patrimonio e tenerlo vivo nei residenti, che hanno la proprietà spirituale e religiosa”. In questo momento alla vigilia delle festività in onore del santo patrono, sarebbero almeno una trentina le edicole più rovinate e che necessitano di un restauro. “I “Santi di strada” sono stati voluti dai residenti, quali custodi di santità e devozione popolare, tramandata nel corso del tempo, quindi è patrimonio e memoria storica della città: perchè nel bilancio comunale non esiste una somma destinata al recupero devozionale e alla valorizzazione della memoria storica, votiva ed artistica della fede popolare?

Antonio De Luigi


Pubblicato il 4 Maggio 2019

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