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Arrivano i premi di risultato per i dirigenti, ma si riferiscono al 2008

 

Tutto fermo, o quasi, per quanto riguarda i provvedimenti da concertare sul personale, alla Regione Puglia: il problema è che – dalla tumultuosa fine dello scorso anno – non una delegazione trattante, né una cabina di regia al tavolo dell’amministrazione con i rappresentanti sindacali. E non sono solo i problemi dei quattrocento e più precari e le relative stabilizzazioni, ma anche le indennità di risultato della dirigenza a essere praticamente al palo, questioni ‘urgenti’ concernenti le regole per la ‘misurazione e valutazione della ‘performance’ individuale degli oltre duecento capi della burocrazia, nell’Ente. Una questione, quella dei premi di risultato per i dirigenti pugliesi, in ‘stand by’ ormai da troppo temmpo, messe alla fine nero su bianco in due note congiunte e fatte partire una dopo l’altra poco meno di un mese fa dal segretario regionale ‘Direr’ Onofrio Mongelli, IL quale, papale papale, rivendica il “grave danno” arrecato alla categoria per la mancata erogazione dei residui del fondo riferito a partire dal 2008 fino al 2013. Dunque, è stato proprio il piccolo sindacato autonomo che rappresenta i dirigenti regionali pugliesi, nell’assenza beata e totale delle altre grandi rappresentanze sindacali, a sollevare nuovamente -con un paio di puntigliose missive all’attenzione del Capo della Giunta Vendola, ma anche della dirigente del Servizio Personale e capo Area Organizzazione dell’ente, Mimma Gattulli- i punti salienti da porre senza perdere altro tempo al tavolo della concertazione di via Celso Ulpiani. A cominciare, come antipasto, dell’applicazione dei provvedimenti approvati dalla Giunta da ben tre anni e rimasti tuttora lettera morta. Delibere importanti (nn. 2970 e 2971) che concernevano la riparametrazione delle strutture dirigenziali, vale a dire la riorganizzazione di uffici e servizi dell’Ente guidati dai poco più di duecento dirigenti, che poi in realtà sarebbero di fatto centocinquantanove unità, se si sottraggono i cinquanta ‘ad interim’ e i nove esterni, nominati ‘intuitu personae’ direttamente dal capo della giunta. Per entrare poi nei dettagli dei bersagli mancati dall’Organismo indipendente di valutazione (OIV) nominato dalla Giunta a dicembre 2012 per attivare il sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale approvato con delibera di giunta, però, solo a luglio 2014. Tempi e modalità nuove che hanno creato, inevitabilmente, ‘problemi applicativi’, come osserva ancora il segretario Direr, facilmente prevedibili che si sono riversati puntualmente sui ‘poveri’ dirigenti. Problemi che interessano la loro formazione per occupare degnamente i posti di comando, certo, ma che partono dalla revisione dell’organigramma all’interno della Regione, per rivedere il funzionamento degli ingranaggi della burocrazia, da ben sette anni ancora più appese al filo. Eppoi come detto c’è l’altra, assai più pressante, problematica della ricognizione ed utilizzo dei residui del fondo–dirigenza, soldi destinati a rimpinguare le buste paga degli stessi dirigenti, non si sa neppure se impegnati, ma di certo mai liquidati dal lontano 2008. E che soltanto adesso, finalmente, saranno liquidati, ma sempre e solo per quanto riguarda i risultati raggiunti dagli stessi capi della burocrazia regionale nel 2008, con un impegno di spesa ammontante a circa 1 milione e seicentomila euro, mentre per il resto si parla di fondi per oltre 4 milioni di euro ancora in sospeso che, trascorsi inutilmente i termini concessi dalla legge, rischiano ancora di andarsene in fumo a causa della prescrizione, con tanto di responsabilità amministrative e contabili. Responsabilità di cui però, almeno per il momento, il segretario Direr Mongelli parla velatamente. Meno velate, invece, le critiche dello stesso sindacato al nuovo organismo interno di valutazione (OIV) fortissimamente voluto da Vendola in persona che, però, come si legge ancora nell’ultima missiva Direr dell’11 febbraio scorso, non ha rispettato i tempi procedurali per la valutazione, tempi che “…allo stato risultano abbondantemente trascorsi, specie in considerazione del fatto che dopo oltre due anni dall’insediamento dell’OIV ed a pochi mesi dalla fine del mandato, il Sistema di Valutazione è ancora in fase di prima applicazione ed esistono fraintedimenti o distorsioni applicative”. Dunque, l’OIV che ha preso il posto del vecchio nucleo di valutazione, nonostante abbia conservato tra i suoi componenti qualche docente universitario esperto ed affidabile, sembra ancora afflitto dai soliti, vecchi mali che il governatore-gentile voleva combattere e sconfiggere, nella pubblica amministrazione. Specie sulla corresponsione a dirigenti pubblici di indennità di risultato per migliaia e migliaia di euro che non dovrebbero certo rappresentare ‘regalie’ sottoposte alla discrezionalità dell’OIV, ma parte integrante di quel compenso spettante agli stessi dirigenti dai previsti contratti nazionali per aver raggiunto determinati risultati…nell’interesse comune.

 

 

Francesco De Martino

 


Pubblicato il 10 Marzo 2015

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