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“Articolo 1” diserta la riunione di maggioranza, ultimatum per Emiliano

La rottura politica nazionale tra il partito di Matteo Renzi e la costola degli ex Pd schierati con Pierluigi Bersani, Massimo D’Alema e Roberto Speranza, ossia la neo formazione di “Articolo 1-Mdp”, provocata all’interno della maggioranza parlamentare che sostiene il premier Paolo Gentiloni dall’approvazione con il voto di fiducia del Governo sulla nuova legge elettorale (il Rosatellum bis), rischia di innescare una reazione a catena anche in tutte le amministrazioni periferiche di centrosinistra in cui sono presenti i fuoriusciti dal Pd che hanno aderito ad “Articolo 1-Mdp”. Infatti, l’ordine dai vertici romani di Mdp, a non soprassedere più ad alcun “passo falso” degli esponenti del Pd (soprattutto quando sono proprio questi ultimi a guidare le amministrazioni), potrebbe essere già partito a tutti i rappresentanti periferici del partito. Ed uno dei primi a rischiare di perdere l’appoggio dei consiglieri di “Articolo 1” in Assemblea regionale potrebbe essere proprio il governatore pugliese Michele Emiliano (ormai leader di rilievo nazionale del Pd e più in particolare della neo corrente interna di “Fronte democratico”) che, con alcune sue dichiarazioni rilasciate domenica pomeriggio nel corso di un’intervista televisiva a “1/2 ora in più” di Rai 3, il noto programma condotto da Lucia Annunziata, ha fornito l’alibi contingente al gruppo pugliese di Mdp, per disertare la riunione di maggioranza prevista per lunedì (ovvero ieri) alla Regione ed emanare poi un comunicato, a firma del capogruppo regionale di quel partito, Ernesto Abaterusso, che stigmatizza il comportamento del governatore pugliese non solo per ciò che ha detto durante la nota trasmissione di Rai 3, ma anche per talune scelte di governo ed impegni disattesi. Infatti, il capogruppo pugliese di Mdp ha colto la palla al balzo delle affermazioni di Emiliano alla Annunziata per dichiarare con una nota: “ll presidente Emiliano è diventato un fiume in piena ed occupa la scena politica con mille argomenti, arrivando addirittura a strizzare l’occhio a Roberto Maroni e al referendum sull’autonomia promosso dal governatore della Lombardia”. E questo per gli esponenti pugliesi di “Articolo 1” è “una colossale truffa politica che Emiliano vorrebbe riproporre in salsa pugliese” e verso la quale gli stessi dicono un “No” secco. “No – ha spiegato Abaterusso nella nota – perché non è così che si affrontano i problemi del Sud”, ma così facendo “si rischia solo di far diventare la Puglia lo zimbello del Mezzogiorno e dell’Italia”. Pertanto, i seguaci di Bersani e D’Alema hanno invitato il governatore pugliese “a mettere da parte certi discorsi e a parlare di più dei problemi della Puglia” sui quali  da tempo il gruppo di Mdp ha posto “domande ancora senza risposte”, ricordando che sul tema occupazionale “c’è bisogno di un piano straordinario di investimenti che porti sviluppo e lavoro”. Per cui ha annunciato che il gruppo pugliese di “Articolo 1” chiederà stanziamento di somme importanti nella prossima legge di bilancio, poiché “la vicenda Ilva è responsabilità del Pd e del governo Renzi-Gentiloni”. Infatti, per Abaterusso, “se oggi si vogliono licenziare tutti i dipendenti per poi riassumerli con il Jobs Act è perché Renzi ha fatto approvare quella legge”, che si chiede: “lo sa Emiliano, si o no?” Il capogruppo regionale di “Articolo 1” passa poi alla “questione Xylella” e rileva: “Emiliano ed il suo governo sono stati insensibili e ondivaghi nell’affrontare la tragedia” con la conseguenza che – ha commentato ancora Abaterusso – “il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti”. Infatti, ha obiettato inoltre lo stesso: “la Xylella che prima riguardava solo la provincia di Lecce, adesso riguarderà l’intera regione a causa di due anni e mezzo persi a discutere inutilmente”. Così, – rileva sempre il capogruppo regionale di Mdp – “migliaia di famiglie sono sul lastrico, milioni di piante distrutte, il tesoro vero della Puglia e dei pugliesi lasciato morire senza muovere foglia”, ma – a suo dire – “i pugliesi non dimenticheranno facilmente questa vergogna”. E non è finita qui la polemica di Abaterusso con il governatore, in quanto per la Sanità, che “riguarda la vita dei pugliesi, c’è bisogno di qualcuno che la segua 25 ore su 24” ,mentre “Emiliano fa il presidente della Giunta e al contempo il leader nazionale della sua corrente” detenendo per se anche la delega alle Politiche della Salute, quando – per Abaterusso – non sarebbe invece nelle condizioni di seguire tale materia che è fatta anche di mille emergenze quotidiane. Quindi, – ha poi sostenuto il capogruppo dei bersaniani – “deve dimettersi e nominare qualcun altro, altrimenti il centrosinistra, se ancora esiste, pagherà care le scelte che si stanno o non si stanno facendo in materia (ndr – sanitaria)”. Però, l’affondo più pesante al governatore pugliese da parte dell’esponente di “Articolo 1” arriva quando nella nota afferma: “Emiliano e Renzi sono simili: populismo, demagogia ed antipolitica sono le loro caratteristiche”, collegando entrambi ad un noto detto: “Fanno come i ladri di Pisa, litigano di giorno e rubano insieme di notte”. Infatti, ha commentato ancora ironicamente l’esponente salentino di Mdp, “per Emiliano il Pd era il partito dei petrolieri”, invece “ora organizza liste a sostegno per aiutarlo a vincere (ndr – alle prossime politiche), ma ciò – per Abaterusso – è “cosa assai complicata”, perché Emiliano – ha ammonito il capogruppo pugliese di “articolo 1” – “nel suo quotidiano impegno a raccattare di tutto e di più non si accorge che rischia di perdere la sua maggioranza”, tirando le conclusioni del suo ragionamento: “Se sostiene il Pd di Renzi che vuole l’accordo per un governo con Berlusconi è chiaro che ha scelto un’altra strada rispetto a quella che lo ha eletto nel 2015. Noi a quel punto staremmo da un’altra parte”. Ed avverte che alla riunione di maggioranza prevista per lunedì (ossia ieri) il partito di Mdp non avrebbe partecipato perché, avendo posto ad Emiliano “il problema di un impegno politico assunto precedentemente e chiesto lo spostamento ad altra data con un preciso Odg”, è stato risposto che “non è facile trovare tempo libero nell’agenda del presidente”. Quindi, la replica del gruppo di “Articolo 1” alla Regione Puglia a tal genere di risposta è quella classico in politica, ovvero: “prendiamo atto”. Però, – hanno fatto notare i bersaniani, riferendosi sempre al comportamento di Emiliano – “il tempo per le riunioni di maggioranza non si trova, mentre lo si trova per andare ai convegni di Fratelli d’Italia”. Come voler dire al governatore pugliese, “Abbiamo capito, il tempo per un summit con noi che facciamo parte della maggioranza che ti sostiene in Consiglio regionale non lo hai, ma quello per partecipare ad un convegno organizzato da un partito del centrodestra lo trovi”. E basterebbe quest’ultima considerazione per far tirare ad Emiliano le somme sul comportamento politico futuro di Mdp nella sua maggioranza. In altri termini, “governatore avvisato, mezzo salvato !”. Ma il leader di “Fronte democratico” forse già sa che la corda tra Mdp e Pd si è già rotta.

Giuseppe Palella

 

 

 

 


Pubblicato il 17 Ottobre 2017

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