Ascesa e caduta della città di Mahagonny. Tutte le trappole del sogno piccolo borghese
Nell’ ambito della Stagione d’Opera del Petruzzelli

Prevista per stasera sera alle 20:30 nell’ ambito della Stagione d’Opera del Petruzzelli “ Ascesa e caduta della città di Mahagonny” di Kurt Weill/Bertolt Brecht, opera che fu rappresentata per la prima volta nel 1930 al Neues Theater di Lipsia. L’opera nacque dalla collaborazione fra il compositore Kurt Weill e il drammaturgo e poeta Bertolt Brecht nella Germania di Weimar del 1927, in un momento caratterizzato da forti tensioni sociali politiche ed economiche. L’allestimento scenico è della Fondazione Teatro Regio di Parma, per la regia di Henning Brockhaus e la conduzione di Luka Hauser che dirigerà l’Orchestra e il Coro del Teatro (preparato da Marco Medved).A firmare le scene dello spettacolo Margherita Palli, i costumi saranno invece di Giancarlo Colis, il disegno luci di Pasquale Mari, il video design di Mario Spinaci e le coreografie Valentina Escobar. Daranno vita all’opera alternandosi dal 21 al 29 giugno: Ursula Hesse von den Steinen, Nadine Weissmann, Giulio Pelligra, Zoltan Nagy, Theresa Kronthaler, Chunxi Hu, Matthias Koziorowski, Daniel Brenna,William Hernandez, Niall Anderson, Saverio Fiore e Filippo Lanzi come voce recitante. Nella città di Mahagonny è rigorosamente vietato non avere denaro, è una metropoli del piacere e del divertimento, mangiare e bere senza limiti è l’imperativo vigente, piena di bordelli e divertimento di ogni tipo. Mrs. Leocadja Begbick, il manesco Trinity Moses e l’incapace Fatty braccati dalla polizia con l’accusa di lenocinio e bancarotta fraudolenta fuggono su un autocarro verso la costa per cercare oro. Ma l’autocarro si guasta in una zona arida e disabitata. A quel punto su proposta di Begbick decidono di restare lì e fondare una città dell’oro, dove tutto sarà permesso e tutto si potrà avere, alcol, prostituzione ed eccessi. Servirà per attirare creduloni da tutto il mondo, affamati di piaceri e guadagni. Alla città danno il nome di Mahagonny. La sua fama si diffonde e i primi profittatori non tardano ad arrivare. Jenny Hill, una giovane prostituta, e sei ragazze vi si trasferiscono per allietare la vita dei cercatori d’oro. Il protagonista Jimmy Mahoney con impeto da rivoluzionario del capitale impone la legge del “tu puoi fare tutto.” Tutti cercano Il godimento e il divertimento soltanto nei soldi. Jimmy Mahoney diventa alla fine la vittima delle sue intenzioni, indebitandosi per aiutare un compagno, chiede un prestito che gli viene negato. Viene così condannato a morte, perché non ha più soldi. Alla fine Mahagonny precipita nella rovina, tra le proteste dei cittadini che condannano le atrocità del capitalismo ribellandosi con atti di violenza. Il mondo degli operai manca nell’opera, ma sullo sfondo della scenografia aleggiano come fantasmi i poveri e gli sfruttati. «Ci siamo ispirati anche alla pittura americana di Edward Hopper, sia per lo spazio sia per i costumi. L’America ha creato il sogno della felicità con il capitalismo, ma la ricchezza è basata sul crimine. In Mahagonny gli imprenditori sono prima criminali e poi giudici di loro stessi. Fondano una città del godimento, che promette di realizzare tutti i sogni possibili. La classica utopia del piccolo borghese, destinata a rivelare le sue insidie», spiega il regista Henning Brockhaus.
Rossella Cea
Pubblicato il 21 Giugno 2025