Cronaca

Asl di Bari. “Mettete i primari ai loro posti, nei nostri ospedali”

Sale ogni giorno di più la febbre da contagio Covid/19, in Puglia, immersa tuttora nel limbo da color arancio tra quelli fissati dai vari dpcm di stampo governativo. E’ vero, c’è un virus da combattere, un virus che, nella sua variante inglese parecchio più letale e più contagioso anche tra i bambini, un virus subdolo che per qualcuno passa in modo asintomatico e per qualcun altro non passa mai e conduce alla morte. Ma un virus ormai conosciuto nella sua variante micidiale e che, proprio per questo, andava e andrebbe affrontato utilizzando criteri logici e razionali. In Terra di Bari sono diverse le residenze per anziani che si sono trasformate in veri e pericolosi focolai del Coronavirus (in ultimo è la Rsa di Bitonto a fare veramente paura per numero di contagiati tra ospiti e dipendenti) e sarebbe finalmente ora che sia il ministero della salute sia i governatori delle diverse regioni si diano da fare per dare risposte concrete ai cittadini. In testa a chi chiede maggiore attenzione per contrastare la terribile e contagiosa malattia che imperversa oramai da oltre dodici mesi, Nicola Brescia segretario nazionale e regionale della Puglia del sindacato autonomo dell’impiego pubblico e privato (Usppi), stanco di affidarsi alle mani di un servizio sanitario <<…che fa acqua da tutte le parti perché, anche in tempi di pandemia, non ci si ammala solo di covid/19 e diventa quanto mai urgente e indefettibile una seria riorganizzazione di tutti i reparti ospedalieri. Partendo, per quanto concerne l’azienda sanitaria locale di Bari, la più grande e popolosa dell’intera regione Puglia, dalla nomina dei primari nei reparti in cui ci sono solo i facenti funzione>>. Insomma, come si fa a navigare in un mare in tempesta, se mancano i capitani di lungo corso? C’è ormai bisogno di certezze, di sentirsi al sicuro anche, anzi soprattutto, quando si attraversano i corridoi di un ospedale. La gente è fiaccata e stanca ed è ora che il Governatore pugliese Emiliano – dice ancora il sindacalista capo dell’Usppi, cioè quello maggiormente rappresentativo in Asl/Ba – si dia da fare perché sia il servizio sanitario regionale ad essere messo al servizio del cittadino e non il contrario. “Sono mortificato dal fatto che non si facciano velocemente le nomine dei primari: non c’è alcun risparmio – precisa ancora Brescia – sono stati banditi una trentina di concorsi circa tre anni fa, ad oggi espletati solo due; sono veramente troppo pochi: bisogna starci dietro e velocizzare tutta la macchina burocratica”. Per concludere, si presenta come necessità primaria, allo scopo primario di combattere e battere il virus, mettere in corsia nei nostri ospedali i primari richiesti dai bandi subito, scegliendoli tra i candidati più intelligenti, capaci e competenti. In particolare nei reparti dell’azienda sanitaria locale del capoluogo in cui ancora mancano (…da troppo tempo ormai) e si assuma tutto il personale sanitario necessario per far sentire ogni cittadino più al sicuro.

Francesco De Martino


Pubblicato il 27 Gennaio 2021

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