Primo Piano

Asse Nord- Sud: i lavori per il ponte già in affanno tra varianti, ritardi e proclami

Ancora in primo piano la realizzazione in perenne ritardo del Ponte sull’Asse Nord-Sud, dopo che a novembre 2012 erano già tornati prepotentemente alla ribalta con gli <<…imbarazzanti ritardi a cui sono soggetti>>. Ad occuparsene in questi termini ora è il vicesegretario pugliese del Partito Repubblicano Italiano, nonché ex assessore comunale barese Peppino Calabrese. Il quale ha vergato una lunga missiva rivolta a Sindaco, tecnici ed assessori, per affrontare nuovamente, appunto, il problema principale di quei lavori, che riguarda le indagini preliminari effettuate sul suolo su cui si realizzeranno i plinti. Indagini che, per indisponibilità  di alcune aree, sono state fatte in due tempi diversi, obbligando i progettisti a rivedere i calcoli strutturali. E cosi’, sempre a novembre scorso, la Giunta Comunale ha dovuto approvare due perizie di variante, di cui una relativa ai nuovi calcoli, e dare il via alla riapertura del cantiere. Siamo ormai a marzo 2013, però, e il cantiere risulta ancora chiuso. Per questo motivo il PRI , in nome e per conto della cittadinanza ed anche ai sensi della Legge 241/90 sulla trasparenza degli atti amministrativi, ha chiesto ai vertici di Palazzo di Città di conoscere innanzitutto se e quando sono state approvate le perizie di variante al progetto e quanto abbiano inciso sul costo complessivo dell’opera. Ma anche quando è prevista la riapertura del cantiere e soprattutto quando è prevista la consegna dell’Opera alla Città di Bari. <>. E dire che appena tre anni fa era stata l’ex assessore ai Lavori Pubblici Simonetta Lorusso a rendere noto che era stata aggiudicata alla grande impresa “Cimolai” da Pordenone la gara per la costruzione di quest’opera mastodontica per Bari. E la Cimolai, azienda leader nella costruzione di ponti metallici in tutto il mondo – aveva offerto un ribasso del 31,198% sull’importo dei lavori a base d’asta, pari a 26milioni 125mila euro. “All’inizio del 2009 – spiegava ancora la Lorusso – prenderà il via un’opera di straordinaria importanza sotto il profilo della viabilità urbana, progettata secondo criteri di indiscutibile qualità. Bari potrà così fregiarsi di una struttura di grande rilevanza architettonica e ingegneristica; uno dei più bei ponti del Mezzogiorno d’Italia sarà costruito proprio nella nostra città. Soddisfatto all’epoca anche l’assessore regionale mancato alla Mobilità, Antonio Decaro, che adesso si occupa dell’appalto per conto del Comune di Bari: “E’ stata una corsa contro il tempo, ma ce l’abbiamo fatta. Finalmente, con la costruzione del ponte sull’Asse Nord Sud, si completerà uno degli assi portanti della mobilità urbana previsti da Quaroni con un’opera architettonica di pregio europeo”. Parole, parole, parole….Fatto sta che il ponte ancora tanto agognato per la Città è stato progettato da un gruppo di professionisti – composto da RPA di Perugia, Net Engineering di Padova, studio Carlos Fernandez Casado di Madrid e Consorzio Uning di Bari – che si sono aggiudicati la gara pubblica alla quale avevano partecipato quindici Associazioni Temporanee d’impresa. Il progetto originale, in realtà abbastanza stravolto dalle perizie approvate dal Comune, prevede il collegamento tra via Tatarella e via Nazariantz: il ponte, semistrallato e retto da cavi d’acciaio, sarà lungo 625 metri, alto 10 metri e sarà riservato al transito delle sole auto. La struttura disporrà di quattro corsie veicolari e di un percorso ciclopedonale largo due metri e mezzo per un’opera di grande pregio architettonico, il cui elemento caratterizzante sta nella configurazione dell’antenna (dell’altezza di circa 78 metri) che nella parte inferiore è disposta lungo un piano sghembo che conferisce alla struttura un’inedita asimmetria dal notevole effetto estetico. Nel corso dei lavori l’opera sarà connessa alla viabilità esistente attraverso la costruzione di una rotatoria all’incrocio tra via Tommaso Fiore e via della Carboneria, una all’incrocio tra via Tatarella e via Sangiorgi, uno svincolo a rotatoria tra via Bruno Buozzi e via Nazariantz – sovrapassato dal viadotto di progetto – che consentirà il collegamento dell’asse Nord – Sud con via Bruno Buozzi e via Crispi e una nuova strada di collegamento tra via San Giorgio Martire e via Sangiorgi. Il tempo previsto per la realizzazione dei lavori è di circa due anni dalla cantierizzazione dell’opera, ma i tempi previsti nel crono programma si sono già parecchio allungati, perché nonostante gli annunci a ripetizione da parte dell’amministrazione comunale guidata da Michele Emiliano, non solo non c’è traccia della struttura, che pure secondo cronoprogramma sarebbe stata pronta “entro il 2012”, ma anche il cantiere, almeno in apparenza, sembra fermo e bloccato. A dirlo papale papale qualche tempo fa il vicecapogruppo Pdl alla Regione Puglia, Massimo Cassano. “Qualcuno adesso dovrebbe spiegare ai baresi – diceva ancora Cassano – cosa è successo e cosa accadrà: di scavo in scavo – pare – tecnici e operai si sono accorti che il terreno presenta anomalie. Troppo friabile, sabbioso, insomma non proprio a prova di staticità. Ecco quindi la necessità di consolidarlo, rimodulando le fondamenta, per evitare un rischio crollo. Si sono così allungati i tempi per la realizzazione del completamento dell’asse Nord Sud e già sono state necessarie due varianti al progetto iniziale. Adesso qualcuno dice che non sarà rispettata anche la seconda data di consegna, quella che prevedendo un ritardo di oltre un anno, fissa entro il 2013 il completamento dell’opera. Ennesima storia di lavori annunciati e mai iniziati o completati – per Cassano – che si aggiunge al lungo elenco “made in Emiliano” e che già comprende il lungomare di San Girolamo e l’ex caserma Rossani. Settecento giorni in più, invece, sarebbe l’ultima data in agenda per il ponte dei sogni baresi, che arriva a metà 2015, aggiungendo ritardo a ritardo, proclami a proclami e, forse, spese a spese del Pubblico Erario…

 

Francesco De Martino

 

 


Pubblicato il 23 Marzo 2013

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