Cronaca

Assegno di cura: valanga di proteste per i mancati pagamenti ai malati gravi

“La Regione Puglia gioca sulla pelle dei malati di Sla e dei malati gravi”: questo il grido d’allarme che il consigliere regionale di Direzione Italia, Renato Perrini, aveva lanciato in piena estate, l’anno scorso, ma il governo regionale rassicurò che subito dopo l’estate, appunto, il problema sarebbe stato risolto. A ottobre gli  aventi diritto all’assegno di cura (una platea ampliata per l’inserimento di altre malattie invalidanti e gravissime) sarebbero stati soddisfatti, mentre per quelli che già avevano diritto nella stessa soluzione avrebbero visto corrisposti gli arretrati. <<Fino a oggi le Aziende sanitarie locali sono state convocate all’assessorato regionale al Welfare per cercare di districare una matassa sempre più complicata e che vede le famiglie degli ammalati gravi e non autosufficienti cimentarsi prima con domande ‘on line’ e ora con trafile lunghissime perché la domanda inviata on line, entro il 6 ottobre, ora deve essere anche consegnata, con tutti i documenti necessari al riconoscimento dell’assegno, anche fisicamente. Oltre al danno di non percepire, per gli aventi diritto storici, l’assegno da 5 mesi, ora anche la beffa di ripresentare tutto e di dover attendere che si esaminino tutte le domande: che la platea dei richiedenti sarebbe aumentata lo si sapeva e per questo era già stato annunciando una riduzione dell’importo dell’assegno che non avrebbe superato i 1000 euro, ma mai nessuno pensava che il numero di sarebbe triplicato fino ad arrivare a 9.000 domande (solo in provincia di Taranto oltre 1.300). Questo perché il bando lasciando aperte molte interpretazioni sui criteri ha spinto molti anziani non autosufficienti, ma non ammalati gravi, a fare domande. Cosa succede ora? In ballo ci sono persone che, aspettando anche da settembre scorso rimborsi pari a migliaia e migliaia di euro a titolo di assegno di cura, adesso rischiano di cadere in mano agli usurai, dopo aver anticipato fior di quattrini per curare i propri figli o genitori anziani>>. Siamo oramai arrivati a metà febbraio, ma non risulta che il consigliere Perrini abbia lasciato da parte i suoi dubbi: “Oltre all’allungarsi dei tempi, inauditi per chi era già stato ampiamente nel tempo riconosciuto titolare di assegno di cura, la cifra stanziata dalla Regione, poco più di 30 milioni di euro (12 dei quali già in dotazione delle Asl), basta per accontentare tutti?” Insomma, le preoccupazioni del Comitato <<16 Novembre>> sono quelle di tanti ammalati gravi pugliesi che coi loro famigliari attendono da mesi e mesi il rimborso dovuto dall’ente regionale, che in molte Asl ha anche i soldi in cassa. Una follia. <<Sarò al fianco degli aventi diritto l’assegno di cura per sostenere le loro battaglie! Per questo avrei voluto che fosse accolta la richieste, fatte al presidente Emiliano, di essere presente al tavolo convocato in assessorato. Proprio perché la loro voce, non fosse solo di protesta, ma anche di proposta! In modo che la tanto famigerata ‘Partecipazione’ non fosse anche questa volta disattesa. Ma così è stato…!>> La battaglia per rimettere ordine nel pagamento dell’assegno di cura, antico cavallo di battaglia della maggioranza che governa la Regione Puglia a beneficio di malati e loro famigliari, continua…

 

Antonio D Luigi

 


Pubblicato il 20 Febbraio 2018

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