Assessore all’Agricoltura cercasi per il dopo Di Gioia
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dopo le recenti dimissioni del consigliere regionale Leo Di Gioia, non è riuscito a trovare un altro consigliere, sia tra le fila della sua maggioranza che tra quelle dell’opposizione, disposto ad accettare la delega assessorile all’Agricoltura. Infatti, il presidente Emiliano per detto incarico, non potendo far ricorso ad un nome esterno al consiglio, poiché in giunta regionale sono già presenti due esponenti esterni, che sono il massimo consentito dallo Statuto regionale, vale adire Loredana Capone e Salvatore Ruggeri, è stato costretto a guardare unicamente tra i nomi dei consiglieri chi potrebbe essere il successore del Di Gioia. Ma a quanto pare, pur avendone individuato qualcuno, finora nessuno ha dato la disponibilità ad entrare in giunta. E questo è sicuramente un fatto strano, visto che – come è noto – normalmente i consiglieri regionali di maggioranza fanno a gara per chi si deve accaparrare un posto da assessore. A chiedersi pubblicamente di tale stranezza è il presidente del Gruppo dei fittiani alla Regione Puglia, Ignazio Zullo, che con una nota afferma: “Emiliano, ha deciso, per modo di dire visto che praticamente non poteva fare altro, di tenere per sé la delega all’Agricoltura”. Però, secondo Zullo, “Emiliano dovrebbe chiedersi perché” tra i consiglieri regionali “nessuno più ha voglia di ‘correre’ alla sua Corte?”. Eppure, ha ricordato il capogruppo di Dit, “l’Agricoltura è in Puglia fra gli assessorati più importanti”. Però, ora, “nessuno vuole occupare una così prestigiosa poltrona”. Ed il primo nome a cui Emiliano voleva affidare la delega detenuta in precedenza da Di Gioia è stato – come è noto – quello del consigliere regionale ionico Donato Pentassuglia del Pd, che – come ha ricordato lo stesso Zullo – “esattamente cinque anni fa (era il primo luglio 2014) al presidente Nichi Vendola disse sì e accettò di occuparsi di Sanità a pochi mesi dal voto e oggi” invece ad Emiliano “ha detto no?” Per cui, continuando, l’esponente fittiano si chiede pure: “Come mai fino a qualche mese fa gli era così facile pescare nel centrodestra e oggi tutti gli hanno risposto picche?” Ed è Zullo stesso, nella sua nota, a darsi la risposta. Infatti, secondo gli esponenti del centrodestra di Dit, “Emiliano non è più credibile agli occhi dei pugliesi, ma anche agli occhi di chi lo ha sostenuto e oggi prima di alzare la mano in aula ci pensa e ci ripensa”. “E’ il fallimento – ha proseguito Zullo – di chi pensava di essere solo al comando e aveva annullato il ruolo degli assessori e oggi davvero si ritrova da solo a dover gestire in questi ultimi mesi non soltanto la delega alla Sanità, ma anche quella all’Agricoltura”. Vale a dire “di due settori che più registrano perdita di consenso, disservizi, proteste”, perché – sempre secondo i fittiani della Regione – dagli ospedali ai campi agricoli (ndr – la Puglia) è un disastro” ed “i pazienti come gli agricoltori fanno a gara a chi è arrabbiato contro questa Regione” a guida Emiliano. Invece, secondo il capogruppo de “I Popolari”, il foggiano Napoleone Cera, che fa parte della maggioranza di centrosinistra che sostiene in Aula il governatore Emiliano, “L’agricoltura pugliese non ha bisogno di nomi, ma di politiche di sostegno”. Per Cera, infatti, la problematica per il sostituto del dimissionario Di Gioia è “una discussione infruttuosa, perché basta poco per fare meglio dell’assessore dimissionario”. Invece, secondo il capogruppo de “I Popolari”, il tema dovrebbe essere che politica dobbiamo adottare per rimettere in carreggiata l’agricoltura pugliese”. Un’agricoltura che per Cera “ha bisogno di essere difesa dai continui attacchi che minano le sue tradizionali colture, grano e olio, che sono nell’occhio del ciclone” ed invece, ha sottolineato inoltre Cera, ci si preoccupa solo di dare un successore a Di Gioia come se nulla fosse successo, per poi concludere che “bisogna cambiare passo e dare risposte agli agricoltori, mentre si moltiplicano gli allarmi su eventuale perdita dei fondi Psr, sulla lotta alla Xylella, sulla fuga dalle campagne e sul progressivo impoverimento delle aziende agricole”. Ma non sono pochi, tra gli addetti ai lavori, ad aver pensato che, dopo questo intervento di Cera, il governatore Emiliano un nome (forse dimenticato!), per la poltrona assessorile che era sta occupata da Di Gioia, ora potrebbe averlo. Ed è quello di un altro foggiano (come Di Gioia) che potrebbe essersi fatto avanti autonomamente per quel ruolo che Emiliano ha avocato a se per una verosimile mancanza di pretendenti.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 11 Luglio 2019