Assessore e sindacati fanno fronte unico, ma gli ostacoli da superare non mancano
L’appuntamento attorno al tavolo del Servizio regionale al Personale per discutere di stabilizzazioni dei precari e prepensionamenti fissato all’altro ieri è saltato come tanti altri prima ed è possibile che manco domani i rappresentanti dei lavoratori e quelli della pubblica amministrazione riescano a mantenere l’impegno. Insomma, continua a girare vorticosamente la giostra dei rinvii, uno dopo l’altro, mentre l’assessore alle Risorse Umane e Lavoro Leo Caroli può farsi bello solo coi soliti giornali, raccontando fiero che lui ha mantenuto l’impegno preso di presentare in giunta i disegni di legge su stabilizzazioni e scivoli per i dipendenti storici di cui sopra. Tutto entro il mese di giugno, aveva detto lui, e invece con questi ritmi e con la discussione ancora ferma al palo, facile ch manco entro il corrente mese di luglio si riesce a trovare qualche accordo. Anche perché tavoli, cabine di regie e affini saltano come birilli, ora per un motivo ora per l’altro. In effetti anche gli organismi sindacali sono –come abbiamo più volte precisato su queste colonne- più divisi che mai tra di loro, con la Funzione Pubblica Cgil che punta dritto alla stabilizzazione “a domanda” dei precari, che in soldoni significherebbe continuare a collezionare tessere nell’immediato e valanghe di voti in futuro, al momento giusto. E cioè alle prossime elezioni regionali, a primavera del 2015. Senza girarci troppo attorno, però, la stabilizzazione ‘a domanda’ rappresenta per oltre quattrocento dipendenti con contratto a tempo determinato un vero e proprio pastrocchio giuridico. Un vero e proprio obbrobrio, come dice qualche altro che la sa lunga in Regione, che nessuno ha il coraggio di prendere per le corna e attivare. “Un cumulo di irregolarità che porterebbero i dirigenti e funzionari responsabili dei relativi procedimenti dritti davanti a tribunali amministrativi se non, peggio, ai magistrati contabili a causa della elusione delle norme dei pubblici concorsi e delle procedure raffazzonate su Internet, per l’assunzione del personale”, precisa un funzionario regionale che ha già assistito al calvario delle retrocessioni, quasi vent’anni fa, alla Regione Puglia. Invece Caroli a chi gli ricorda le brutte esperienze del passato replica che alla fine tutto s’è risolto e che bisogna andare avanti, costi quel che costi, magari facendo le cose gradatamente. Senza fretta. Certo, non si potrà assumere tutti i precari contemporaneamente, anche perché una stima precisa sul loo numero non esiste, negli uffici del Personale a via Celso Ulpiani. Ora, c’è chi dice che all’interno degli uffici e servizi regionali potrebbero essere quattrocento i dipendenti con contratto a termine. Che, però, potrebbero più che raddoppiare, contando anche quelli che hanno messo piede nelle varie agenzie e società partecipate d’una Regione Puglia che presto potrebbe tornare a superare i quattromila dipendenti dei tempi prima della ‘rottamazione’ di fittiana memoria. Tanto, per essere definiti attualmente nei ruoli regionali di vendo liana attualità, è sufficiente possedere un bel contrattino a termine, rinnovato almeno una volta. Un bel tuffo nel passato, insomma, in quegli uffici regionali dove tremavano seicento e passa funzionari in attesa che calava la mannaia della retrocessione (con annessa robusta decurtazione in busta paga) ora c’è chi continua forsennatamente a spingere sull’acceleratore delle assunzioni tramite ‘short liste’ formate da personale sempre più precario, a progetto, oppure co.co.co. dopo avvisi su Internet e semplici colloqui. E così, aggirando tutte le rigidissime regole fissate dalle leggi in tema di concorsi pubblici, nessuno alla Regione Puglia oggi sa bene da chi, ma soprattutto con quali compiti, sia formato lo sconfinato esercito di dipendenti sparpagliati negli uffici periferici, ad esempio,di Innovapuglia a Tecnopolis. Oppure, ancora meglio, mimetizzati nelle varie agenzie regionali della sanità, della mobilità o agricoltura, senza contare gli altri servizi e assessorati pugliesi. Tra quelli maggiormente affollati primeggia senza dubbio l’assessorato ai Trasporti affidato prima a Mario Loizzo e poi a Guglielmo Minervini. Che proprio un paio di annetti fa sfornava l’ennesima selezione dopo che il suo ex Assessorato aveva già costituito -circa sei anni fa- un altro gruppo di lavoratori denominato ‘animatori dell’integrazione’ per la realizzazione del progetto ‘Alice nelle Città’. Una selezione come tantissime altre cui parteciparono, anche se il contratto previsto era a tempo determinato, nemmeno duecento candidati. In ogni caso, dopo la pubblicazione delle due graduatorie ‘senior’ e ‘junior’ avvenuta a giugno 2008, negli uffici ai Trasporti di via Guido De Ruggiero, a Bari, presero servizio una quarantina di persone. Così come hanno preso servizio nelle varie biblioteche, emeroteche, comitati di controllo e della comunicazione, giovani e meno giovani, con tanto di commissione esaminatrice per selezionare e assumere, sempre tramite titoli e semplice colloquio, impiegati e funzionari nuovi –che poi nuovi potrebbero non essere- da assegnare ai servizi. Ma i casi come questo si sprecano nell’ente regionale delle fabbriche di Nichi, proprio mentre la febbre per il lavoro in Puglia è altissima e i precari col fucile spianato aspettano una stabilizzazione purchessia, legale o illegale. Tanto, come dice l’assessore Caroli, alla fine tutto si risolve….
Francesco De Martino
Pubblicato il 10 Luglio 2014