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Assunzioni, corsi e stabilizzazioni, in aula si decide tutto aspettando le prossime elezioni…

Stabilizzazioni, assunzioni e progressioni verticali di carriera avanti piano, alla Regione Puglia. E sarà proprio nell’Aula di via Capruzzi che martedì prossimo si tornerà ad affrontare il tema bollente delle 379 assunzioni a tempo indeterminato dei dipendenti assunti con selezioni via Internet e già alle dipendenze dell’Ente anche da cinque/sei anni, senza affrontare altre prove, ma solo in base a titoli ed anzianità. Di sicuro, vista e considerata la materia ostica e spinosa, all’assessore pugliese al Lavoro e Risorse Umane gli è passato da tempo il sorriso stampato sulla faccia, senza contare che a mettergli il bastone tra le ruote nelle trattative a singhiozzo per firmare gli accordi buoni per tutti è proprio quella Cgil di cui lo stesso Leo Caroli è dirigente nel comparto Flai/Forestali. Ed ora la Cgil ha ‘dimissionato’ il suo rappresentante aziendale Orlando ritenuto troppo..flessibile alle sedute di discussione in cabina di regia sull’argomento. Ma andiamo per ordine e ricapitoliamo brevemente qualche punto fermo di una vertenza che coinvolge e interessa in prima persona diverse centinaia di dipendenti regionali in Puglia, di ogni ordine e grado. Prima di tutto bisogna dire che, a scanso di equivoci, prima del 2015, stante le elezioni fissate appunto all’anno prossimo e i conti daccapo ballerini, sul personale si deciderà quasi nulla, anche se alcuni consiglieri (leggi Michele LOsappio) di centrosinistra stanno spingendo parecchio sull’acceleratore. Se qualche assunzione passerà, sarà solo a fine di quest’anno con i vincitori di concorso per la Categoria C (una ottantina in tutto, in attesa dal lontano settembre del 2013) anche se in lista d’attesa ci sono pure i diciannove vincitori di una altro concorso, quello da dirigenti. Un’altra procedura concorsuale ancora piu’ datata di quella riguardante gli impiegati, svolta e non portata a termine pur riguardante la categoria dirigenziale. Di loro, chissà perché, si parla poco e niente, eppure anch’essi attendono giustizia, ma soprattutto attendono notizie sul proprio futuro da dirigente dietro alle scrivanie regionali pugliesi dal lontano settembre 2009. Forse aspettano anche loro le sentenze del Tribunale Amministrativo della Puglia, oramai imminenti dopo che gli stessi segugi di piazza Massari hanno chiesto e ottenuto la documentazione agli uffici dell’assessorato al Personale di via Celso Ulpiani. Ma c’è un altro ‘punctum dolens’ nella travagliata vertenza che interessa Regione, lavoratori e rappresentanti sindacali ed è quello delle stabilizzazioni del personale precario. Anche qui, a parte i tempi biblici trascorsi da quando l’amministrazione Vendola ha diramato promesse e impegni, in circa quattrocento attendono novità e sviluppi e Caroli, in una delle ultime riunioni attorno al tavolo, ha fatto capire che in mancanza del contratto a tempo determinato, fino al 2015 avranno tutti un’altra proroga. E non fa niente se sarà la terza o in alcuni casi la quarta, caso piu’ unico che raro nel panorama della Pubblica Amministrazione nazionale, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia.

Intanto Antonio Camporeale (Nuovo Centrodestra) non ha “…pregiudizi di sorta nei confronti del personale  precario che lavora a vario titolo in Regione da anni, e lo abbiamo dimostrato col nostro comportamento in Commissione e nell’aula consiliare, sempre all’insegna della responsabilità.

Ma, al tempo stesso, abbiamo sempre sottolineato e ribadito la necessità di chiarezza, intorno a queste sanatorie mascherate da stabilizzazioni. E un conto è oggi preoccuparsi dei precari che lavorano da tempo direttamente nell’ente, un conto è invece l’allargamento ipotizzato dal centrosinistra anche alla platea nebulosa e variegata delle società partecipate, delle agenzie, degli enti satelliti, dei carrozzoni legati a doppio filo alla politica, non si sa quanto effettivamente utili, non si sa quanto costosi, non si sa quanto operativi”.

A questa ipotesi dichiaratamente e sfacciatamente preelettorale, Camporeale e il Nuovo Centrodestra è fermamente contrario, proprio per la totale mancanza dei presupposti ed elementari di conoscenza di realtà e dinamiche, che non possono pesare sulla collettività e non possono continuare ad alimentare pesanti iniquità e discriminazioni. Meglio un percorso di stabilizzazione dei precari da anni operanti in Regione, sulla scia di quanto discusso in questi mesi.

E’ chiaro che i precari interessati, in ballo da sei o sette anni nei servizi e settori piu’ disparati attraverso contratti a tempo determinato, sperano prima delle prossime elezioni regionali a maggio 2015 di vedere definita positivamente il proprio inquadramento nell’ente. Aspirazione legittima per la quale almeno in duecento si sono tesserati alla Cgil, che ne ha abbracciato in pieno la causa e fatto un motivo di orgoglio. Meglio, un vero e proprio cavallo di battaglia non proprio secondario in tempi di crisi per tutte le altre sigle, senza nemmeno affrontare il problema piu’ serio della crisi profonda in cui e’ caduta la rappresentanza sindacale tra i pubblici dipendenti. Ma tant’e’. E sarà proprio per questo che il sindacato che fu dei Di Vittorio e Cofferati, a via Capruzzi e dintorni oggi pare sia in rottura con un assessore suo dirigente dal quale pretende la stabilizzazione immediata, senza se e senza ma. Soprattutto senza aspettare altri dodici mesi, almeno. E in malora anche l’improponibile emendamento sempre a favore della stabilizzazioni alla Regione Puglia approvato col nome dei parlamentari baresi proponenti Decaro-Ginefra, assolutamente improponibile, ma ottimo a scopi elettorali. Un altro segnale chiaro per l’assessore Caroli, sempre piu’ stretto tra incudine, falce e martello, a guardarsi dai parenti sindacalisti-serpenti. Martedì prossimo, in aula Consigliare alla Regione Puglia, il termometro degli ‘stabilizzandi’ segnerà temperature molto alte…timbrature del personale permettendo.

 

Francesco De Martino    

 


Pubblicato il 8 Novembre 2014

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