Cultura e Spettacoli

Attenti al servo…

Si parla in avvenire di robot domestici di nuova generazione, sempre più efficienti e simili all’uomo. Una prospettiva che mette paura a molti. C’è da credere che in futuro la categoria dei camerieri personali non scomparirà. Ugualmente, attenzione. Come l’intelligenza artificiale può impazzire e rivoltarsi contro l’uomo, allo stesso modo anche il più fidato servo può svelarsi infedele, doppiogiochista, spia, ladruncolo. Persino manipolatore… E’ quest’ultimo il caso che dà spunto a ‘Il servo’, un testo di Robin Maugham che per la traduzione di Lorenzo Pavolini e l’adattamento per il palcoscenico di Andrea Renzi e Pierpaolo Sepe è andato in scena pochi giorni fa al Kismet. ‘Il servo’ è la storia di Tony, un ricco giovane londinese, e di Hugo, il suo domestico. Inizialmente esemplare, Hugo poco a poco mette in moto strategie ambigue, fa ricorso a macchinazioni sottili allo scopo di sgretolare il rapporto di forze. Riuscirà nel suo intento ottenendo l’inversione di ruoli. Molto buona l’accoglienza della platea barese, e non poteva essere diversamente. Renzi e Sepe danno vita ad un allestimento notevole, che non stanca, malgrado gli oltre 120’ di spettacolo. Senza fretta, con rigore calligrafico, la rete del servo s’intesse senza una sbavatura, senza una ripetizione o un’azione superflua. Al che risponde il lento avvoltolarsi della preda nella rete tra cadenze vagamente thriller. Nella stessa rete cade anche lo spettatore, perché, al di là della bellezza del testo, il lavoro di Sepe e Renzi nelle sue cadenze ‘classiche’ presenta il pregio di avvincere senza prepotenza, sicché prende senza sforzo. Si può dire sprigioni la stessa forza odiosa di Hugo Barrett, quest’ometto lezioso, untuoso, metodico, falso nel dna. A rappresentare questo ribaltamento, che si svolge lento e inesorabile come un bradisismo, in un clima torbido e di strisciante ambiguità sessuale, sono gli inappuntabili Tony Laudadio, Emilia Scarpati Fanetti, Andrea Renzi, Lino Musella e Maria Laila Fernandez.  – Prossimo appuntamento al Kismet, giovedì 8 febbraio con ‘Leopardi’, una produzione Areté Ensemble. Diretto e interpretato da Saba Salvemini e Annika Stroem. Il lavoro tocca i più celebri ‘dialoghi’ del poeta recanatese : Dialogo della moda e della morte, Dialogo di un folletto e di uno gnomo, Dialogo di Malambruno e di Farfarello, Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere. Dalle note di regia : “Una bara, un organetto, due attori e Leopardi, le sue operette morali e i suoi canti. Solo testi di Leopardi. Perché ora è quanto mai attuale il suo pensiero. Uno spettacolo in bianco e nero a riflettere il grottesco e il profondo della vita. Un Leopardi elegante, tragicomico e necessario in questi tempi bui”.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 8 Febbraio 2018

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