Cronaca

Auditorium Nino Rota: il vero nodo rimane la gestione

 

I finanziamenti per la tanto sospirata riapertura dell’Auditorium alle spalle del Conservatorio di via Capruzzi sono arrivati da tempo e i lavori formalmente terminati: quasi tre milioni di euro erogati nell’ambito dell’accordo programmatico Stato-regioni per la tutela dei Beni Culturali, ai quali l’ex amministrazione provinciale ha aggiunto circa altri tre milioni di euro, ma nonostante il passaggio alla Città Metropolitana, i cancelli sono ancora chiusi. Andiamo con ordine: la consegna del cantiere non e’ ancora realizzata, eppure i lavori, compresi gli ultimi dettagli dei pannelli elettrici rimessi a posto, sono terminati: ad annunciare la definizione degli accordi e a promettere il taglio del nastro anche l’ultimo presidente provinciale barese, professor Francesco Schittulli e prima di lui i vari Divella e Vernola. Che in una conferenza stampa con l’ex assessore e vicepresidente Ennio Triggiani, ma anche Trifone Altieri che tra sopralluoghi e promesse di aperture dell’Autoririum ‘Nino Rota’ ha perso il conto quando, avevano garantito e giurato conclusione dei lavori di rifacimento e riqualificazione, consegna. E infine inaugurazione in pompa magna, mai tenuta. Sui tavoli davanti ai vari rappresentanti della carta stampata –pensate un po’…- all’inizio di gennaio 2004, erano stati dispiegati gli elaborati progettuali approvati dall’ex Giunta Vernola, progetti che richiedevano un maggiore impegno finanziario da parte dell’Ente di Via Spalato di altri tre milioni di euro, che secondo i dati confermati anche dai nuovi amministratori, sarebbero stati prelevati dal Bilancio della stessa Provincia. Il progetto poi e’ passato all’esame della Commissione di Vigilanza provinciale per i pubblici spettacoli e dei Vigili del Fuoco, che nei mesi scorsi hanno concesso il loro nulla-osta. Entro marzo, poi, sarebbe finalmente stato redatto dai progettisti incaricati il progetto esecutivo per il nuovo Auditorium, con i finanziamenti approvati dalla Giunta per la completa realizzazione del nuovo ed ambizioso progetto. Nel percorso tecnico-amministrativo indicato da Vernola e Triggiani il passaggio piu’ importante era sicuramente quello della copertura finanziaria del progetto, che non si sa bene che fine abbia fatto nel Piano Triennale nuovo approvato alcune settimane fa dalla nuova Giunta Provinciale guidata da Enzo Divella. Il quale certo non avrà dimenticato il rilancio di una struttura ceduta dalla Provincia allo Stato dopo un lungo tira e molla. Fatto sta che ad aprile doveva essere pronto anche il bando di gara per la ricostruzione dello stabile annesso a Conservatorio, con aggiudicazione dei lavori addirittura per maggio scorso. Ed entro giugno dell’anno scorso, sempre secondo gli impegni assunti da amministratori provinciali e metropolitani vecchi e nuovi, sarebbe stata definita la sottoscrizione del contratto da parte dell’impresa vincitrice. Invece il procedimento e’ ancora incagliato nelle secche della burocrazia e di apertura del cantiere non se ne parla, almeno per il momento. Ma anche l’ultimo presidente provinciale, prima della scomparsa della Provincia di Bari, era ottimista e si era sbilanciato promettendo “…un bel concerto di Capodanno nel nuovo Auditorium realizzato dalla Provincia, con il ricavato da mettere a disposizione della Fondazione Lirico Sinfonica”. Invece i Capodanni non si contano più e  l’Auditorium e’ ancora, bello e chiuso da oltre venticinque anni per problemi afferenti il rilascio delle certificazioni relative all’agibilità. L’immobile come detto e’ stato costruito dalla Provincia di Bari, ma ceduto allo Stato nel 1996, con obblighi di manutenzione, però, ancora a carico dell’Ente provinciale, almeno fino a tre anni fa. E l’Ente barese si e’ accollato anche le spese per la sua ricostruzione, anche se non dovrebbero rientrare più nelle sue dirette competenze. Magari tenendo conto dei piani già licenziati dagli ex amministratori e dirigenti provinciali al lavoro anche in questi giorni di ferie allo scopo di perfezionare i documenti relativi all’agibilità della struttura. Tuttavia l’attuale amministrazione di via Spalato guidata dal sindaco metropolitano Antonio Decaro, ha passato il testimone alla presidente Marida Dentamaro, già in contatto con Mario Anastasia e Sergio Fanelli, i due ingegneri responsabili del procedimento nominati dall’ex ente provinciale, anche se resta da affrontare il vero nodo che tiene chiusi i suoi cancelli. E cioè la gestione di una struttura troppo costosa da mantenere per un Ente alla prese con questioni tipo edilizia scolastica, personale e bilancio sempre in primo piano.

 

Antonio De Luigi 


Pubblicato il 13 Agosto 2016

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