Cronaca

Audizioni oggi in Commissione agricoltura di Palazzo Madama per la ‘xylella’

Previste oggi, al Senato, le audizioni in commissione Agricoltura sull’emergenza ‘xjlella fastidiosa’, la strana malattia responsabile del disseccamento rapido delle piante di ulivo, partita oltre un anno fa dalla zona di Gallipoli, nel basso Salento, e che ora rischia di diffondersi anche in altre aree della Puglia, con conseguenze disastrose per il principale e più rappresentativo comparto produttivo agricolo della regione. Infatti, il batterio della ‘xjlella’, oltre ad essere un’emergenza fitosanitaria, è divenuto soprattutto un’emergenza politico amministrativa per la Puglia, che negli ultimi dodici mesi ha registrato l’essiccamento, e quindi la distruzione, di circa un milione di ulivi secolari in provincia di Lecce. E, tutt’ora, l’infezione continua a diffondersi, perché non sono stati ancora trovati i  rimedi giusti per bloccarla. Negli ultimi tempi si sono accesi, anche se con notevole ritardo, i riflettori della politica sull’epidemia degli ulivi pugliesi che ora rischia di espandersi anche al di fuori dell’area inizialmente interessata, per cui ci si è accorti che l’infezione killer degli ulivi non è sottovalutabile, né affrontabile con le misure minimali intraprese da qualche anno, sperando  che sarebbero state forse sufficienti a bloccare l’epidemia di cui, tutt’ora, s’ignorano con certezza le cause ed ancor di più i rimedi efficaci a fermare le stragi di piante di ulivo in via di disseccamento. E ad accorgersi che il fenomeno ‘Xjlella fastidiosa’ si sta propagando in risalita, verso altre aree olivetate della Puglia, oltre ai tecnici ed ai conduttori dei terreni agricoli colpiti dalla malattia, sono anche le Istituzioni locali e nazionali che solo ora, forse, cominciano a rendersi conto dell’effettiva gravità dell’epidemia. Ed, ancor più, delle conseguenze ambientali, economiche e sociali che il fenomeno ha provocato e potrebbe causare in via permanente alla Puglia in avvenire. Difatti, un campanello d’allarme in tal senso è stato suonato dal consigliere regionale brindisino Fabiano Amati (Pd), che recentemente ha chiesto di conoscere ufficialmente il piano straordinario di interventi proposto al Dipartimento nazionale della Protezione Civile, e soprattutto da due parlamentari pugliesi del ‘Movimento 5 Stelle’, il deputato Giuseppe L’Abbate e la senatrice Daniela Donno, che sono stati sicuramente tra i primi ad interessarsi al problema ed a richiamare l’attenzione delle Istituzioni locali e nazionali sulle disastrose conseguenze che la ‘xjlella’ stava provocando all’ambiente ed all’economia pugliese. “Sull’emergenza del disseccamento rapido degli ulivi pugliesi dovuto al batterio della Xylella fastidiosa il M5S si batte da due anni in Parlamento per portare all’attenzione nazionale l’emergenza che investe il comparto agricolo e per sollecitare il Governo a prendere provvedimenti”  – ha dichiarato in una nota la senatrice salentina pentastellata Donno, che proseguendo ha pure evidenziato: “Il M5S ha lavorato in Commissione e in Aula per sollecitare un intervento in merito della politica senza mai abbandonare gli agricoltori e le famiglie, le associazioni locali e i piccoli produttori, quelli che spesso sono fuori dal giro della politica delle grandi lobbies ed abbiamo ottenuto, dopo un intenso pressing nell’Ufficio di Presidenza della Commissione Agricoltura, di fare delle audizioni in Senato”. E ad essere sentiti in Commissione a Palazzo Madama oggi dovrebbero essere il Commissario straordinario governativo per l’epidemia ‘xjlella’, Giuseppe Silletti, il Direttore del Dipartimento sviluppo rurale al Mipaf, il Dirigente del servizio Fitosanitario nazionale, il rappresentate dell’ente Cra, l’assessore pugliese all’Agricoltura, Fabrizio Nardoni, un rappresentante dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, il presidente Aprol Lecce, il  presidente del comitato “Voce dell’Ulivo” ed un rappresentante del Cnr di Bari. Però, la senatrice salentina del M5S nella nota non si limita solo a rivendicare la primogenitura del suo partito sull’allarme xjlella, ma polemizza anche con le altre forze politiche, in particolare con quelle governative, per il ritardo con cui si sono accorte del problema e soprattutto per il timore di un interesse solo elettoralistico clientelare sulla questione. Infatti, la senatrice Donno afferma: “Apprendiamo con non poca sorpresa che finalmente si sono svegliate anche le altre forze politiche e guarda caso sono scese in campo con dichiarazioni, richieste di incontri e comunicati stampa”. E si domanda: “Come mai il Pd se ne accorge solo ora, mentre fino a pochi giorni fa nessuno era interessato?” Il timore per la Donno, infatti, è che si ripeta sempre la solita storia: i partiti tradizionali si accorgono dei problemi solo in campagna elettorale per raccattare i voti dal comparto agricolo che in questo momento è fortemente penalizzato e sofferente. Ed ancora con un’altra domanda: “Dove erano – si chiede inoltre l’esponente parlamentare del M5S – questi soggetti quando il disseccamento ha cominciato a manifestarsi, quando gli agricoltori chiedevano aiuti di sostegno, quando si è manifestato il primo calo della produzione olivicola?” seguita dalla sua stessa risposta: “Forse erano ad appoggiare le richieste del governo Renzi che nel frattempo a colpi di fiducia imponeva l’ennesimo pagamento dell’Imu sui terreni agricoli”. Ma ora la cosa che forse più interessa ai produttori olivicoli pugliesi già danneggiati dalla Xjlella è il riconoscimento di provvidenze atte alla ricostruzione del patrimonio aziendale ed ai mancati ricavi che l’abbattimento delle piante disseccate produrrà per diversi anni alla propria attività produttiva. Questioni su cui finora nessuna Istituzione si è ancora pronunciata con proposte e suggerimenti concreti. Anzi, neppure sui fondi già provvisoriamente stanziati dal Governo pare che ci sia nulla di deciso. Infatti, la stessa parlamentare salentina del M5S proprio sugli aiuti ai produttori olivicoli interessati dall’epidemia ha avanzato il sospetto di una speculazione politica dei partiti di governo a fini elettorali in vista delle regionali, tanto da aver rilevato: “nonostante i fondi per l’emergenza siano stati stanziati dallo Stato alla Regione, nelle tasche delle aziende e delle famiglie che vivono della produzione di olio e olive non è arrivato neanche un centesimo. Si tratta di 12 milioni di euro documentati da un’ordinanza del Consiglio dei Ministri di febbraio per fronteggiare quella che la protezione civile ha definito un’emergenza”. E la domanda per Donno è d’obbligo: “Cosa stanno aspettando?”. Come pure la sua risposta sotto forma di interrogativo retorico: “Che inizi la campagna elettorale e possano elargire i risarcimenti dovuti come fossero prebende in cambio del voto?” Ed a questa domanda retorica sarebbe, forse, ovvio chiedersi da parte degli interessati pure: “E di che ci si meraviglia?”  

  

  

Giuseppe Palella 


Pubblicato il 17 Marzo 2015

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