Cronaca

Aumentano i candidati alle primarie del centrosinstra per la Regione

Partiti e forze satelliti del centrosinistra pugliese sono alle prese per definire i dettagli delle primarie per la scelta del nome da candidare a governatore alle regionali del prossimo anno. La  celebrazione delle primarie, come è noto, è prevista per domenica 30 novembre. Però, oltre la data, al momento, non si conosce null’altro. Secondo qualche addetto ai lavori “Ora si attende di sapere anche le regole con cui la coalizione di centrosinistra intenderà questa volta effettuare le primarie, ma soprattutto i nomi che scenderanno in campo, per conquistare la candidatura a governatore per le regionali del 2015”. Infatti, l’unico nome finora certo, che parteciperà alla corsa, è quello del segretario pugliese del Pd, Michele Emiliano, che è quindi uno dei pretendenti a succedere a Nichi Vendola alla presidente della Regione. Ma non è certamente il solo nel centrosinistra a pensare di potersi sedere la prossima primavera sulla poltrona di governatore. Infatti, stando ai “si dice”, gli esponenti locali di centrosinistra che l’anno prossimo vorrebbero essere candidati alla presidenza della Regione sono parecchi. Anche se, per ora, uno soltanto, Emiliano per l’appunto, lo ha ufficializzato. Altri, invece, aspettano probabilmente di capire come potrebbe evolversi lo scenario nazionale, prima di decidere la discesa in campo nella corsa delle primarie. In effetti, già nel Pd gli esponenti che, oltre al segretario regionale, vorrebbero essere almeno tra i partecipanti alla corsa delle primarie sono forse non meno di cinque o sei. Infatti, secondo alcune voci che circolano da qualche settimana nel partito di Matteo Renzi, tra i possibili aspiranti alla candidatura a governatore ci sarebbe sicuramente l’assessore regionale Guglielmo Minervini. Però, questo non è il solo nome in circolazione, perché tra i “dem” locali un pensierino a candidato presidente lo farebbero volentieri anche alcuni parlamentari pugliesi del partito, come il deputato tarantino Michele Pelillo, che in passato è stato consigliere ed anche assessore regionale, ed il deputato di capitanata Michele Bordo, che in passato è stato l’ultimo segretario regionale dei Ds, prima della costituzione del Pd con i “margheritini” di Romano Prodi e Francesco Rutelli. Sempre secondo indiscrezioni, potrebbero esserci anche altri esponenti pugliesi del Pd che sarebbero interessati a prendere il posto di Vendola alla Regione nel 2015. E tra costoro potrebbe esserci sia la neo europarlamentare foggiana Elena Gentile, che fino a poco tempo fa è stata in consiglio regionale ed assessore alla Sanità, sia il barese Mario Loizzo, già assessore ai Trasporti del primo governo Vendola ed ininterrottamente consigliere regionale dal 2000, nonché in precedenza dirigente di spicco della Cgil pugliese. Nomi, questi ultimi due, che sarebbero sicuramente graditi all’area ex diessina del Pd e, forse, anche allo stesso governatore Vendola, a cui non dispiacerebbe sicuramente passare il testimone di governatore a qualcuno dei suoi ex assessori più fidati. Ed a proposito di ex assessori non va dimenticato che a Vendola il nome più gradito di tutti per la successione al vertice della Regione è certamente quello dell’unico senatore pugliese di Sel, Dario Stefano, che fino a febbraio del 2013 (quando alle politiche è stato eletto a Palazzo Madama) è stato suo assessore all’Agricoltura. Infatti, qualora Emiliano riuscisse ad imporre al Pd pugliese di essere l’unico candidato del partito alle primarie di fine novembre, il concorrente più temuto dall’ex Primo cittadino barese nella corsa alla candidatura di governatore sarebbe sicuramente il vendoliano Stefano, che – sempre secondo i “si dice” – sta lavorando da tempo a livello nazionale nel centrosinistra, per una sua candidatura alla guida della Regione nel 2015. Stefano, infatti, potrebbe essere in Puglia un nome di sintesi negli accordi politici nazionali tra Pd e Sel nella suddivisione dei nomi da candidare a presidente nelle regioni chiamate al voto il prossimo anno. Se così fosse, alle primarie di novembre Stefano, oltre a ricevere il pieno sostegno del suo partito, il Sel per l’appunto, in Puglia potrebbe ottenere anche l’appoggio di alcune importanti componenti del partito di Renzi, il cui vero problema in Puglia sarebbe però quello di evitare spaccature con la parte locale del partito controllata a livello personale da Emiliano, che probabilmente punta ad essere ineludibilmente candidato alla guida della Regione. Candidatura che, come si ricorderà, già nel 2010 Emiliano, da sindaco di Bari appena rieletto, voleva conquistare, tentando già allora di scalzare Vendola da governatore uscente. Quindi, la soluzione per evitare uno sfaldamento dell’alleanza nazionale tra Pd e Sel per le regionali potrebbe essere quella di trovare una via d’uscita che consenta a Stefano di giocarsi la partita delle primarie senza il rischio di una sicura sconfitta da parte del candidato unico del Pd. E, in questo caso, l’unica soluzione sarebbe quella che il Pd alle primarie pugliesi presenti più di un candidato, in modo da indebolire la candidatura quasi certa di Emiliano, aprendo i giochi all’interno della coalizione, e consentire, quindi, anche al candidato di Sel di giocarsi la partita. Per questo, forse, il segretario pugliese del Pd incalza le forze della coalizione sulla definizione delle regole per le primarie e, soprattutto, sul numero di firme da raccogliere per la presentazione dei nomi da candidare. Emiliano, infatti, vorrebbe chiudere la partita delle regole entro fine mese, e quindi prima della pausa feriale, in modo da chiudere gli spazi di manovra a Renzi ed alla direzione nazionale del suo partito in Puglia per le regionali. Difatti, secondo alcuni, la sensazione è che ora  ciò che interessa di più alle forze di centrosinistra è il nome da proporre ai pugliesi per la guida della Regione alle prossime elezioni, più dei programmi. Infatti, non si parla d’altro.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 15 Luglio 2014

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