Cronaca

Autobus insicuri: che fine fanno i 27 milioni di contributi all’Amtab?

“Quotidiani incidenti e aggressioni ai danni del personale sugli autobus ed il Comune di Bari non ha illustrato alcuna iniziativa per contrastare un fenomeno che ci indigna e si ripercuote anche sul servizio erogato ai cittadini”. Così ha parlato ieri in Commissione al primo piano di Palazzo di Città Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia, nel corso delle audizioni da lui richieste dei rappresentanti di Comune, Amtab e organizzazioni dei lavoratori. “Ogni anno – ha aggiunto – la Regione Puglia trasferisce all’Amtab ben 27 milioni e 412mila euro. Come vengono impegnate queste risorse? Il parco mezzi ha mediamente ventidue anni e versa in condizioni poco decorose per una città che vuol dirsi moderna come Bari. Autisti e controllori sono giornalmente vessati e aggrediti, senza che ci sia alcuna strategia di contrasto e azioni concrete per garantire la sicurezza loro e dei passeggeri. Ci sono realtà, come quella di Taranto, dove la vigilanza sugli autobus viene finanziata con i proventi delle multe per mancato acquisto del biglietto. Sarebbe un’alternativa valida e ci risulta che sia stata anche avviata, sebbene solo su carta, durante la scorsa amministrazione della società municipalizzata. Peccato, però, che sia rimasto tutto nella fase delle ‘buone intenzioni’. E allora, poiché è intollerabile un’inerzia del genere su un tema fondamentale come la sicurezza, mi auguro che l’audizione odierna sia servita per scuotere qualcuno negli uffici del Comune”. Conclusione? “La sicurezza è un diritto, ancor più quando si tratta di ristabilirla sul luogo di lavoro”. E dire che la sicurezza sui bus dell’azienda cittadina ai trasporti s’è trasformata in un tormentone, negli ultimi mesi, con la promessa delle telecamere a bordo dei bus baresi. I numerosi episodi di violenza ai danni di autisti e controlli dell’azienda di trasporto pubblico cittadino hanno richiesto, dunque, interventi straordinari che però non sono neppure serviti a limitare i danni o i pericoli, sul fronte sicurezza: “Ho chiesto – ha affermato un po’ di tempo fa il sindaco – anticipando i tempi per la installazione delle telecamere a bordo di tutti gli autobus cittadini”, ma i mezzi per assicurare tranquillità ad autisti e passeggeri sono serviti a poco. In molti casi non si sono neppure visti. Eppure un pulsante di emergenza serve all’autista per mettere in allarme contemporaneamente la centrale operativa dell’Amtab al centro di smistamento e, soprattutto, le Forze dell’Ordine. Gli autisti hanno incontrato spesso l’azienda per mettere i puntini sulle ‘i’ sul fronte sicurezza, ma quando si tocca il tasto dei finanziamenti giunti da Regione Puglia e Comunità Europea, le distanze si fanno siderali. E sui nostri bus cittadini è assai raro incontrare un poliziotto o un carabiniere in servizio, mentre i controllori hanno poche possibilità di intervento contro bulli e teppisti sul fronte tutela della pubblica incolumità. E allora, per far qualcosa bisognerà per forza aspettare il prossimo contuso condotto d’urgenza al pronto soccorso, magari per aver rifiutato una sigaretta o il suo titolo di viaggio a chi usa calci e pugni per farsi valere, sui nostri bus?

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 6 Ottobre 2017

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio