Cronaca

Autorità Portuale: ora c’è l’esposto all’A.N.A.C. sulla gara per la sicurezza

Continua la vertenza dei lavoratori addetti alla sicurezza al porto di Bari, dipendenti dalla società ‘Porti Levante Security’, preoccupati dalla gara in corso, celebrata dall’Autorità Portuale del capoluogo per privatizzare il servizio. Ieri mattina c’era una loro rappresentanza dinanzi alla sede dell’Authority di piazzale Cristoforo Colombo per protestate contro quella che i sindacati autonomi hanno già apertamente definito “svendita” del servizio ai privati, con in prima linea l’ex candidato sindaco e segretario dell’Unione sindacale di base-lavoro privato Sabino De Razza. Nel mirino di sindacalisti e lavoratori c’è finito il Presidente dell’Autorità, avvocato Ugo Patroni Griffi il quale, dopo aver privatizzato la Fiera del Levante, sta mettendo sul mercato quella “Porti Levante Security” interamente partecipata dall’Autorità del Porto di Bari, creata una decina di anni da dal predecessore presidente Francesco Palmiro Mariani. Ed ora sulla gara in via di aggiudicazione c’è pure un esposto all’Autorità Anticorruzione curato dall’avvocato Paolo Marra, proprio nell’ambito della procedura telematica aperta in cui risulta sia stata formalizzata una sola offerta, da parte di un’ATI costituita all’uopo: Securpol Puglia s.r.l. (mandataria)/Sicuritalia s.p.a./S.G.S. s.coo.p.a. (mandanti). Ebbene, l’Autorità Portuale affidata a Patroni Griffi, prima di intraprendere la procedura di gara, versava alla “Porti Levante Security s.r.l.u.” per l’erogazione dei servizi di maritime security l’importo compreso tra € 18,72/ora ed € 19,60/ora e per i servizi fiduciari l’importo di € 15,44/ora. Il bando di gara relativo alla procedura, invece, prevedeva come base d’asta per gli stessi servizi rispettivamente gli importi di € 23,47/ora per i servizi di vigilanza ed € 15,99/ora per i servizi fiduciari. All’aperture della busta, avvenuta il 28 maggio scorso, la proposta ammontava a € 23,00/ora per un importo totale pari a 6.173,729,00 euro per quei servizi di sicurezza (-2% rispetto alla base d’asta) ed € 15,49/ora per un importo totale pari a € 121.666,74 per i servizi fiduciari (-3,10% rispetto alla base d’asta). Pertanto, sebbene l’offerta dell’unica ATI partecipante preveda un ribasso del 2% rispetto alla tariffa oraria a base d’asta per i servizi di maritime security al netto degli oneri di sicurezza scaturenti dal DUVRI non soggetti a ribasso, e un ulteriore ribasso del 3,10% sulla tariffa oraria a base d’asta per i servizi fiduciari al netto degli oneri della sicurezza non soggetti a ribasso, il costo dei servizi in questione per l’Autorità Portuale, qualora l’appalto fosse effettivamente aggiudicato (al momento la procedura come detto è in fase di assegnazione), sarebbe comunque superiore rispetto a quello dei medesimi servizi erogati dalla “Porti Levante Security s.r.l.u.” in regime di in ‘house providing’. Ne consegue, si legge nel ricorso già inviato all’agenzia diretta dal dottor Cantone, che a seguito dell’operazione di dismissione effettuata, potrebbe configurarsi finanche un danno erariale, oltre al grande disagio dei dipendenti della società in vendita, che vedono messa a repentaglio la stabilità del proprio futuro occupazionale. Ora potrebbe essere l’A.N.A.C. a far sentire la sua voce sia sulla gara indetta dall’Autorità Portuale per la ‘security’ nei porti del mar Adriatico meridionale – e cioè a Bari, Brindisi, Monopoli, Manfredonia e Barletta – e sia, di conseguenza, sul futuro occupazionale di una società sotto organico, con lavoratori sottoposti a ritmi di lavoro estenuanti.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 29 Giugno 2019

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