Cronaca

Autovelox della discordia, ora c’è la denuncia alla Magistratura

E’ stato di parola il consigliere regionale Mario Conca, e adesso sarà un magistrato inquirente a indagare sulla questione dell’autovelox posto dal comune di Grumo Appula sulla più che trafficata strada statale 96 di collegamento fra Bari, Altamura e Matera. Un autovelox che ogni giorno metterebbe a rischio la sicurezza degli automobilisti costretti a brusche frenate per non superare un limite di 40 km/h su un rettilineo in discesa. Conca, sicuro del fatto suo, dopo una lunga polemica col primo cittadino del centro murgiano ha rotto gli indugi e depositato negli uffici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari l’esposto-denuncia, assai dettagliato, proprio per verificare la legittimità del rilevatore di velocità. “Da aprile scorso sollecito le istituzioni competenti a intervenire, perché l’autovelox non è adeguatamente segnalato. Ho denunciato più volte la situazione – ha ripetuto il consigliere Cinquestelle – per tutelare gli automobilisti che si trovano a dover frenare all’improvviso mettendo a repentaglio la sicurezza propria e degli altri. Ho dimostrato l’illegittimità di quell’autovelox che è stato posizionato senza il decreto prefettizio che lo autorizza, come prevede l’articolo 4 della legge 168 del 2002. Ho documentato una segnaletica non adeguata per il dispositivo di rilevamento delle infrazioni. Ma soprattutto ho denunciato una situazione d’ingiustizia: un autovelox deve garantire la sicurezza degli automobilisti, non arricchire le casse del Comune”. Conca, insomma, non porta avanti una battaglia contro gli autovelox, ma contro quelli illegittimi, che si trasformano in un’ingiusta tassazione per automobilisti ignari. “Sono stati già registrati 8mila verbali in assenza di legittimità. Qualcosa già sta cambiando: oggi Anas è corsa ai ripari incrementando la segnaletica orizzontale e verticale che avverte della presenza del dispositivo. Adesso –continua Conca- il compito di appurare se sia stato fatto tutto nel rispetto della legge, passa al magistrato”. Ma non è finita. Il consigliere, infatti, ha anche annunciato la presentazione di una petizione online: “Con la raccolta firme intendo chiedere la modifica dell’articolo 142 del codice della strada introducendo la possibilità che le somme ricavate dalle multe siano destinate a un fondo dedicato ai trasporti e vigilato dal Mef, per fare in modo che i Comuni non possano più rimpinguare le loro casse con le multe”. Il Sindaco di Grumo d’Atri, da parte sua, insiste convinto di essere nel giusto ed ha già risposto al consigliere pugliese, giusto per spiegare che quell’autovelox secondo lui ha una funzione “preventiva”, in un tratto di strada pericoloso e interessato da lavori importanti. L’autovelox per il primo cittadino grumese sarebbe un “deterrente importante” e il fatto che le macchine rallentino grazie anche ai cartelli ben visibili è una cosa  significativa, per la gestione del traffico” . Punti di vista opposti, dunque, tra politico e amministratore, tanto che sull’autovelox della discordia piazzato sulla SS 96 scriverà la parola fine la Magistratura.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 27 Luglio 2019

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