Cronaca

Avanti piano, troppo piano per la bonifica all’ex Gasometro

Avanti piano nella bonifica dell’ex gazometro di Corso Mazzini a Bari, il sito forse più inquinato del Sud, peggio dell’ex Fibronit, dopo che da più di un anno la ripartizione del Comune/stazione unica appaltante, su indicazione del Responsabile unico del procedimento ing. Vincenzo Campanaro, direttore della ripartizione Tutela dell’Ambiente, Igiene e Sanità del Comune di Bari, ha proceduto all’aggiudicazione definitiva dell’appalto in parola per i lavori di completamento della bonifica dell’ex Gasometro in favore dell’ATI composta dalla mandataria TREEERRE s.p.a. e dalla mandante ECONET s.r.l., entrambe di Roma. L’importo dei lavori è pari a 3milioni 685.893 euro (IVA compresa) finanziati dal P.O. FESR 2007 – 2013 LINEA 2.5 AZIONE 2.5.4, concessi dalla Regione Puglia con atto dirigenziale n. 222 del 27.10.2014. Eppure la procedura, bisogna ricordarlo, rivestiva carattere d’urgenza vista la necessità di terminare l’intervento finanziato entro la chiusura della programmazione comunitaria fissata per il 31 dicembre 2015, successivamente prorogata. L’aggiudicazione definitiva ha consentito di riprendere la bonifica (realizzata per quasi l’80 per cento) secondo un progetto esecutivo già approvato per risolvere una emergenza ambientale che va avanti da circa dodici anni, che ha condizionato la vita dei residenti del quartiere Libertà per troppo tempo. Come noto il progetto prevede sia la bonifica dei terreni sia la bonifica della falda sotterranea – inquinata da idrocarburi e metalli pesanti – da avviarsi a conclusione di quella dei terreni. Al termine dei lavori di bonifica, sul sito dell’ex Gasometro sarà realizzato un’area a verde attrezzata per lo sport e il tempo libero dei cittadini in un quartiere storicamente privo di spazi di aggregazione. Nella somma impegnata per il completamento dell’opera di bonifica, è stato inserito pure inserito il capitolo di spesa per la realizzazione del giardino attrezzato, che consentirà a tutti i cittadini, in particolare anziani e bambini, di godere di uno spazio di vita e di salute che rappresenta un risarcimento per gli anni di inquinamento che il quartiere ha subito. Tempi strettissimi, dunque, per l’esecuzione dell’appalto ai margini del rione Libertà dopo la rinuncia da parte della prima impresa aggiudicataria, quando l’Amministrazione Comunale affidò alla società “Europrogetti” la progettazione esecutiva delle opere di completamento della bonifica dell’ex gazometro di corso Mazzini, prolungando i termini per una bonifica che pareva infinita. Al centro di dibattiti e polemiche in merito alla sua riqualificazione, l’area su cui sorgeva l’ex Gasometro è oggi oggetto di un intervento di bonifica cominciato tempo fa: i lavori, come detto attesi da tempo dai residenti della zona, interessano un’area di circa 20mila metri quadrati fra via Napoli e corso Mazzini, nel cuore della città. I terreni dell’ex Gasometro, infatti, sono contaminati da metalli, idrocarburi aromatici, cianuri leggeri, fenoli, idrocarburi leggeri e pesanti a causa della presenza di una fabbrica in cui, fino al 1968, il carbon fossile veniva distillato per la produzione di gas di città. Anche nelle acque sotterranee è stata riscontrata la presenza di diversi inquinanti, e dunque il cantiere interessa anche la bonifica della falda acquifera sottostante, che sarà realizzata attraverso l’iniezione di ossigeno nel sottosuolo affidata ad un sistema tecnico innovativo. I lavori di bonifica, interrotti nel 2013 a seguito del rinvenimento di ordigni bellici risalenti alla seconda guerra mondiale, la cui rimozione ha richiesto la consulenza e il successivo intervento di una squadra di esperti dell’esercito italiano. La bonifica della falda acquifera, invece altri anni, ma nel frattempo sull’ex Gasometro sorgerà un parco pubblico attrezzato dotato di strutture sportive, ludiche, parcheggi e servizi e finanziato attraverso un accordo di programma siglato con la Regione Puglia per circa 6 milioni 600 mila euro. Secondo i tecnici che hanno redatto le perizie nell’area ex Gasometro, le sostanze sono presenti sia nel sottosuolo sia nella falda sottostante in concentrazioni superiori ai limiti fissati dal decreto ministeriale 471 del 1999. Non solo. «Le sostanze inquinanti – è scritto nella relazione – sono state ritrovate anche nei vapori del suolo. L’ inquinamento della falda interessa anche una zona esterna al sito. Insomma, tra ex Fibronit ed ex Gazometro, bisogna dirlo, c’è una città stretta d’assedio che stordita da promesse e impegni di amministratori di ogni fazione e colore, fa ancora i conti con un’emergenza ambientali tra le più pericolose d’Italia….

Antonio De Luigi


Pubblicato il 1 Settembre 2016

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