Avvocati in guerra: “Ora il ricorso lo facciamo noi, ma per difendere la categoria”
Gli avvocati a Bari sono troppi e tra spese fisse, previdenziali e contributi forensi, pare proprio che la selezione per cancellarne quanti più possibile dagli albi professionali, oramai troppo affollati dappertutto nello Stivale da un po’ di anni a questa parte, sia stata decisa per valore. Ma non della causa, si badi, bensì in base allo spessore del portafoglio in tasca all’ex principe del foro che, se è ricco, va avanti felice e contento con il suo studio, altrimenti, chiude bottega com’è accaduto a poco più di quattrocento negli ultimi sette/otto mesi a Bari – che si sono cancellati dall’albo e chi s’è visto, s’è visto. Perfino negli enti pubblici ci sono avvocati che rinunciano alle cause già incamerate, rinunciando anche alla lauta parcella finale causa cambio di lavoro. All’ex Provincia di Bari, ad esempio, è capitato che un’avvocata ha rinunciato a difendere l’ente e s’è cancellata addirittura dall’albo perché ha trovato lavoro in uno studio, ma come segretaria. Certo, la professione forense è in crisi anche perché le tasse sono troppe e i compensi si sono quasi dimezzati, stando almeno alle tabelle che ora prevedono il processo suddiviso in quattro fasi con i relativi compensi minimi, medi e massimi. Poi perfino l’obbligo per gli avvocati di preavvisare il proprio cliente sulla spesa presunta da affrontare, fino alla fine del giudizio, anche se dopo cinque o sei anni. Già, i cittadini oggi non vogliono nemmeno vederlo in fotografia un avvocato e spesso rinunciano a un risarcimento o a una causa condominale perché tanto…e a Bari, come detto, i problemi forse si sentono maggiormente negli studi legali per colpa del numero di professionisti, assolutamente sproporzionato rispetto al numero di possibili utenti e territorio. Bari, infatti, è la quinta città d’Italia per numero di avvocati dopo le grandi metropoli tipo Roma o Milano. Ecco perché proprio nel nostro capoluogo un gruppo di avvocati s’è messo al lavoro per studiare a fondo i problemi che attanaglia la categoria e, se possibile, i rimedi. Ne parliamo con l’avvocata barese Ilaria Gadaleta. Che parla anche in nome dei colleghi che hanno fatto partire da Bari appunto, a livello (ora) nazionale, una massa di ricorsi presso il giudice del lavoro, a causa delle richieste, pervenute a luglio dell’anno scorso, da parte dell’Inps, di pagamento di contributi previdenziali non dovuti. <
E questo è solo uno dei problemi che la fascia medio bassa della sua categoria sta affrontando, vero?
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Scusi, ma come se lo spiega tanto accanimento?
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Francesco De Martino
Pubblicato il 27 Febbraio 2016