Azienda Sanitaria Locale di Bari: tutte sul tavolo, le criticità irrisolte
E’ lungo, corposo e dettagliato l’elenco che il sindacato autonomo Usppi/Puglia (oltre 1500 iscritti, primo sindacato dei dirigenti medici, secondo nel comparto sanità nella nostra regione) ha rappresentato ai vertici dell’azienda sanitaria locale di Bari, ponendo all’attenzione della “nuova” Direzione Strategica della stessa Asl/Bari criticità’ vecchie e nuove che coinvolgono oltre diecimila dipendenti. E sono tutti problemi non ancora risolti che, ovviamente, creano malumore e scontento sia tra i dipendenti dell’area/comparto e sia nella dirigenza medica. Allora, da dove cominciare, se non dalla cronica di personale infermieristico e operatori socio-sanitari che non permette ai Direttori delle Unità ospedaliere di garantire il turno minimo? Da segnalare subito anche il mancato intervento degli organi di verifica e controllo (OIV) sui ricorsi performance e collegata, mancata attribuzione delle Progressioni Economiche Orizzontali, situazione che causerà a breve ricorsi seriali, evidenzia l’Usppi. C’è poi il problema degli infermieri operanti nelle Case Circondariali che sono pochissimi, non lavorano in ambienti sicuri e sono trascurati dal punto di vista amministrativo (mancanza registrazione ferie, permessi, legge 104 e altro), senza contare le carenze amministrative nella gestione di ferie, permessi, straordinario, prestazioni aggiuntive, dell’intero personale dei dipartimenti. Ma il sindacato autonomo punta il dito anche contro la mancata sicurezza dei dipendenti operanti negli ospedali non covid in cui, comunque, affluiscono pazienti che poi risultano covid (mancanza di aree grigie, aree destinate alla vestizione/svestizione DPI) e l’omessa stabilizzazione del personale precario. Insomma, da troppo tempo al tavolo della concertazione aperto negli uffici del lungomare Starita di Bari aspettano la risoluzione la internalizzazione del personale al servizio emergenziale ‘118’, ma anche le prestazioni aggiuntive, la erogazione dello straordinario “covid” a beneficio del personale in servizio presso hab vaccinali. E non c’è nulla di buono all’orizzonte -come detto – nell’area diigenza medica, con la grave carenza di personale medico, soprattutto dell’area dell’emergenza/urgenza MCAU, nelle UU.OO. di Medicina e chirurgia e in tante altre, in affanno per la copertura dei turni. Ed anche qui bisogna fare i conti con l’erogazione delle prestazioni aggiuntive nei confronti dei Dirigenti Medici che hanno superato le 250 ore per le vaccinazioni HUB, senza dimenticare le criticità del reparto di lungodegenza lontana dall’Ospedale <<Di Venere>> di Bari/Carbonara, con gravissime ricadute sulla salute del paziente in caso di aggravamento dello stesso (come è accaduto). E a proposito di quest’ultimo nosocomio, da registrare ancora le difficoltà infinite per reperire Medici e Infermieri presso la Medicina Generale, Chirurgia e Pronto Soccorso, come accade pure al ‘Perinei’ di Altamura e ‘San Giacomo’ di Monopoli. Ospedali di provincia dove sembra quasi che la situazione non possa essere affrontata, continuando a pesare sul personale in servizio e abbassando i costi a scapito dell’assistenza. L’Usppi/Puglia del segretario generale Nicola Brescia ha chiesto un incontro ‘urgente’ con la “neo” Direzione Strategica per discutere le principali problematiche di cui sopra (…e altre) che ribollono senza che dalle stanze dei bottoni di asl/Bari e assessorato alla salute giugano segnali confortanti. Chissà, forse neoassessore Palese e vertici sanitari aspettano le inevitabili manifestazioni di protesta sollecitate dai dipendenti dell’Azienda Sanitaria più grande della regione Puglia.
Francesco De Martino
Pubblicato il 12 Marzo 2022