Cronaca

Azienda Sanitaria Locale: l’ira dei dipendenti per i diritti negati

Dipendenti amministrativi e tecnici dell’Azienda Sanitaria Locale di Bari con le buste paga più leggere e gli avanzamenti di carriera in stand-by a causa dei ritardi accumulati dai vertici dirigenziali. Eppure da tempo, i sindacati, Fp/CGIL, CISL/Fp, UIL/Fpl e Fials in prima linea, sollecitano la direzione strategica dell’azienda a chiudere l’accordo sindacale per indire il bando interno delle progressioni economiche orizzontali. Ma a oggi, come detto, l’iter non è stato ancora avviato. “Il fatto è gravissimo – spiegano i segretari Lonigro e Albenzio di Cgil e Fials coi segretari Stellacci e Longo di Cisl e Uil – poiché per problemi interni della ASL Bari la contrattazione dell’anno precedente non è stata portata a termine e le scriventi avevano avuto ampie garanzie che entro il mese di novembre la procedura sarebbe stata avviata”. E così la situazione per i lavoratori della Azienda del lungomare Storelli è diventata insostenibile, sia da un punto di vista contrattuale che organizzativo, visto e considerato che oltre alle progressioni economiche bloccate da due anni, i dipendenti che hanno chiesto la revisione della valutazione sulla ‘performance’ individuale non hanno mai avuto riscontro, nonostante la procedura sia prevista dal regolamento aziendale. Ma cosa sta accadendo nella Asl più grande e complessa dell’intera regione Puglia? Di certo c’è che con una missiva protocollata al n.64135/2020 – ma senza preventiva informazione ai sindacati – è stata avviata nei distretti socio/sanitari una ‘ricognizione del personale infermieristico’, propedeutica a una mobilità d’ufficio per carenza di personale, ma al contempo il personale che vorrebbe rientrare in servizio dopo l’isolamento, dopo il primo tampone che ha riscontrato la positività, ha difficoltà a farsi sottoporre al secondo tampone. E soprattutto a sottoporsi al tampone successivo alla negativizzazione, e per via di questa confusione, nei casi estremi abbiamo infermieri “bloccati” inutilmente a casa dopo più di 15 giorni di isolamento. L’estrema confusione organizzativa in ogni articolazione della Asl barese, le estreme difficoltà dell’apparato burocratico amministrativo nell’espletamento delle procedure per via della carenza di personale e il pessimo clima organizzativo che si vive all’interno dell’Azienda, non giocano a favore del particolare clima che si sta vivendo dal punto di vista socio-sanitario. Tanto che ormai anche per le vie brevi il personale infermieristico riceve ordini di servizio che non seguono i criteri contrattuali. Tante le carte inutili e confusionarie, con l’emanazione di una serie di disposizioni che per l’emergenza Covid/19 stanno stravolgendo l’assetto organizzativo e funzionale delle articolazioni interne all’Azienda, <<…con pesanti ricadute sul personale dipendente, in assenza di un confronto>>, mettono nero su bianco i rappresentanti dei lavoratori, mentre in aperta violazione dei protocolli e dei decreti governativi che prevedono l’istituzione di una tavolo permanente di confronto proprio in materia di sicurezza e di gestione dell’emergenza pandemica l’amministrazione aziendale tace. In tutto questo caos non poteva mancare un Direttore Generale che evita il dialogo con i sindacati, eludendo l’obbligo delle “informazioni preventive” e offrendo visibilità “…a soggetti che non godono delle prerogative sindacali nonostante sia stato richiamato ripetutamente al pedissequo rispetto del Contratto Nazionale e degli Accordi Quadro in materia di prerogative e libertà sindacali”. Ecco che i sindacati hanno proclamato lo ‘stato di agitazione’, attivando tutte le procedure collegate, che sfoceranno domani mattina dalle nove e trenta a mezzogiorno, in un sit-in di protesta in Piazza Prefettura a Bari. Poi si vedrà…

 

Francesco De Martino

 

 


Pubblicato il 19 Novembre 2020

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