Cronaca

Bagni aperti al Parco 2 Giugno, era ora…

Dopo cinquantotto giorni precisi di servizi igienici vietati al pubblico all’interno d’un parco ampio oltre cinquantatremila metri quadrati, alla fine della settimana scorsa i bagni sono tornati a funzionare. Incredibile, ma vero, non è stato necessario interpellare uffici igiene o nuclei speciali dei carabinieri. E così a Bari, dopo quasi due mesi, si è scritta la parola fine alla barzelletta (davvero barzelletta sporca, passateci la battuta…) del parco 2 giugno, il più grande e frequentato dell’intera città, aperto, sprovvisto di  servizi igienici. Una cosa che questo giornale ha in totale solitudine denunciato e stradenunciato, poiché trattavasi di una vera vergogna. Anzi, di colpo ferale ai concetti di igiene e tutela della salute di cui, al Comune di Bari, qualche amministratore ha smarrito memoria. Semmai l’ha avuta. Insomma, da sabato niente più chiavistelli e catenelle alle porte dei bagni, coi cittadini costretti per cinquantotto giorni a far pipì o a defecare nascosti dietro i cespugli, mentre il bar che doveva gestirli, quei servizi igienici – unico rifugio rimasto a deboli di prostata, bambini e donne in cinta – nei giorni scorsi appendeva alla porta del suo bagnetto un altrettanto vergognoso cartello che costringeva alla consumazione, per usare quel wc. Che roba. E nessun vigile urbano che si accorgesse di tutto ciò, verbalizzando magari per errore i servizi chiusi con il parco aperto al pubblico. Plastica dimostrazione -…si fa per dire – che anche gli uomini in divisa locali si adeguavano all’andazzo di una Città amministrata da…far andar finalmente di corpo!


Pubblicato il 14 Ottobre 2020

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