BankItalia, in Puglia l’economia cresce ma più lentamente
Due i settori in sofferenza: nel 2022 l'andamento dell'industria si è indebolito ( -0,7%), cosi come si è contratto il valore aggiunto nell'agricoltura ( -7,6%). Meglio il settore edilizio, il cui valore aggiunto ha continuato a crescere dell'11,2% a prezzi costanti. Male l'occupazione, in particolare quella di donne, giovani e portatori di diversità
Note moderatamente positive sullo allo stato dell’economia pugliese. Lo si evince dal report diffuso ieri dalla Banca di Italia, secondo il quale l’economia della Puglia nel 2022 ha proseguito la sua crescita, anche se in modo moderato e con una intensità che si è progressivamente ridotta. Infatti, l’attività economica è cresciuta del 3, 3 per cento seppure in misura leggermente inferiore al resto del Passe (3,7). Luci e ombre per quanto riguarda le imprese. Se nel 2022 l’andamento dell’industria risulta indebolito la responsabilità va ascritta prevalentemente alle conseguenze della crisi russo- ucraina. Note liete pervengono dal settore costruzioni dove il valore aggiunto ha continuato a crescere a prezzi costanti (11,2 per cento) sebbene in misura minore rispetto all’ anno precedente. Il comparto intero ha beneficiato delle agevolazioni fiscali per la riqualificazione degli edifici e dell’incremento delle compravendite residenziali e prezzi delle case (2, 8 per cento). La crescita è proseguita anche nel terziario (4 per cento) e il commercio è stato sostenuto dall’ aumento della spesa delle famiglie, luci specialmente nel comparto turistico dove arrivi e presenze hanno superato i livelli del 2019. Segnali di crisi arrivano dal mondo agricolo con una contrazione del valore aggiunto pari a meno 7, 6 per cento riflettendo l’instabilità dei mercati e i rincari di energia e materie prime. Miglioramenti nel mercato del lavoro dove il numero degli occupati è cresciuto del cinque per cento, superando i valori del pre pandemia. L’ occupazione è stata sostenuta specialmente dalle costruzioni la cui espansione tuttavia si è indebolita rispetto al 2021. Il tasso della disoccupazione si è ridotto di 2, 5 punti percentuali arrivando al 12, 1, rimanendo tuttavia ancora elevato per le fasce di età più giovane. In quanto alle famiglie il reddito è cresciuto, tuttavia l’inflazione resta alta ed ha eroso il potere di acquisto, calato dell’1,1 per cento. L’ inflazione a fine 2022 si è arroccata al 12, 7 per cento sui 12 mesi. L’ aumento dei prezzi è stato sostenuto in particolare dai prodotti alimentari e dalle spese per l’abitazione e le utenze. E’ positivamente ripartita la ripresa dei consumi (5, 5 a prezzi costanti), tuttavia la dinamica è stata frenata dai rincari e dal deterioramento del clima di fiducia connesso all’ incertezza derivante dal conflitto in Ucraina. Passiamo al mondo bancario. In Puglia si segnala un calo di sportelli. Alla fine del 2022 operavano 49 banche, 3 unità in meno rispetto alla fine del 2021. Il numero degli sportelli si è ridotto a 958 unità, 16 in meno rispetto al 2021, proseguendo una tendenza motivata dalla ricerca di una maggior efficienza operativa da parte degli intermediari, dalle innovazioni tecnologiche e dalle nuove abitudini di pagamento. Alla fine del 2022 erano presenti 24 sportelli ogni 100.000 abitanti. Nel 2022 è diminuita la crescita dei finanziamenti bancari a famiglie ed imprese pugliesi, calato al 3, 4 per cento rispetto al 4 dell’anno precedente. In un contesto di tassi crescenti, l’andamento ha risentito del leggero irrigidimento delle condizioni di accesso al credito e del contestuale indebolimento della domanda da parte di imprese e famiglie. Nel 2022 i prestiti al settore produttivo sono cresciuti con intensità inferiore rispetto al2021 ed è continuata la crescita dei prestiti delle banche e delle finanziarie alle famiglie pugliesi. In quanto ai cosiddetti prestiti deteriorati la qualità del credito nel 2022 è rimasta elevata in regione con una riduzione della quota dei prestiti deteriorati che è scesa dal 3, 3 per cento al 2,4. In prospettiva, però, il peggioramento del quadro economico e la maggiore onerosità del debito potrebbero incidere sulle capacità di rimborso dei prestiti da parte di famiglie ed imprese. A fine 2022 la crescita dei depositi bancari di famiglie ed imprese è risultata inferiore rispetto alla fine dello scorso anno. Per le famiglie la decelerazione ha riguardato sia i depositi in conto corrente sia a risparmio. Per le imprese si è registrato un indebolimento della dinamica dei conti correnti a fronte del rafforzamento di quella dei depositi a risparmio. Qualche parola sul PNRR. In base ai dati più recenti risultano oggi assegnati a soggetti pubblici circa 9 miliardi per interventi PNRR da realizzare in Puglia, un dato a livello pro capite superiore alle media italiana. Le amministrazioni locali pugliesi hanno bandito gare PNRR per un valore stimato di circa 700 milioni. Alle nuove opere di costruzione sono destinati oltre 3, 5 miliardi. Queste risorse potrebbero indurre una crescita media annua del valore aggiunto nelle costruzioni pari all’ 11 per cento del livello registrato nel 2019. Si stima che questa espansione dell’attività sia associato a un aumento dell’occupazione fino a circa 7. 100 lavoratori all’ anno e il picco nel 2025. In sede di conferenza stampa, il direttore della sede barese della Banca di Italia dottor Sergio Magarelli ha definito il quadro. “Moderatamente positivo, non siamo gli ultimi della classe, ma dobbiamo darci da fare. La ripresa ha imboccato la direzione giusta, però la testa del gruppo è ancora avanti”. Ha ricordato che esiste uno zoccolo di povertà assoluta “su una soglia inaccettabile” e che bisogna “attenuare le diseguaglianze e fare ripartire gli arrugginiti ascensori sociali”. Note positive su turismo e costruzioni. Ha ricordato che “l’incertezza rode la fiducia” e infine un ammonimento sul PNRR: “Allerta, non c’ è tempo da perdere, non possiamo sprecare questa occasione, lo dobbiamo a noi stessi e ai nostri figli”.
BV
Pubblicato il 14 Giugno 2023