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Bari a picco, cercasi reazione immediata nel posticipo di lunedì sera

Dopo la pesante batosta contro la Pro Vercelli, era inevitabile una presa di posizione per la società che diligentemente anziché esonerare l’allenatore, ha preferito mandare in ritiro la squadra in quel di Castel di Sangro affinché ritrovassero in fretta, energie mentali e forza fisica che dopo la buona prestazione di martedì scorso sembra essersi dissolta nell’aria fredda di Vercelli sabato pomeriggio. Ad oggi la classifica non è del tutto impietosa, in primis perché la vetta dista soltanto otto lunghezze ma soprattutto le avversarie che precedono il Bari non sembrano assolutamente insormontabili, a patto che i pugliesi tornino a giocare con umiltà ed onorando la maglia che è stata indossata da campioni e lottatori; andrebbe evitato dalla prossima partita innanzitutto l’ennesimo rigore, dato che ne hanno incassato uno a partita costantemente dall’ottava giornata, contatti in area vanno evitati così come nelle prime giornate sembrava impossibile non terminare in inferiorità numerica. Inoltre aver incassato dieci reti nelle ultime cinque partite è un dato che deve essere analizzato sotto un’ampia ottica e non devono essere individuati alibi da additare al giocatore infortunato o squalificato o al tassello mancante che sarebbe potuto arrivare dal calciomercato, ma occorre assumersi le proprie responsabilità, capire chiaramente cosa non sta funzionando, e voltare pagina in fretta. Per quanto concerne l’allenatore Devis Mangia, nella sua carriera ha dimostrato che le sue squadre specie a partire dalla difesa sono sempre state solide, anche se poi ogni stagione ha una storia a sé, e ci può stare quella dove ci si impiega più tempo per trovare le giuste alchimie e farsi d essere in sintonia con tutta la squadra. Se il Bari è stato capace di battere Avellino, Catania, di sconfiggere il Livorno e giocarsela alla pari anche con il Frosinone, secondo in classifica, i suoi giocatori non possono remargli all’improvviso contro. Per un labiale, tra l’altro non molto chiaro, dove si evince che il tecnico abbia detto al difensore Jonhata Rossini, reo di aver commesso una grave ingenuità, la seconda a distanza di pochi giorni: “Ti spacco la testa” è un tantino esagerato richiedere le dimissioni seduta stante da parte dell’allenatore, senza sapere in realtà come è andata realmente, e per quale motivo la guida tecnica avrebbe urlato contro il suo giocatore. Bisogna essere invece concentrati e consci che lunedì sera, i biancorossi hanno un solo risultato su tre a disposizione per dimostrare a tutti di remare non solo dalla parte dell’allenatore, come è fuori di dubbio che lo sia, ma dalla parte di una squadra che punta a vincere e deve essere ancora più affamata rispetto alla scorsa stagione, quando non aveva alcun obiettivo dichiarato. Gianluca Paparesta, quest’estate ha puntato senza remore sul ds Stefano Antonelli e su Devis Mangia, ed è giusto avere pazienza e fidarsi di scelte che non sono state fatte in base alla cabala o della ruota della fortuna, ma con ponderazione e dovute valutazioni tecniche da un presidente che è nel calcio da tanto tempo, seppur con un ruolo diverso rispetto a quello attuale. I fischi che ci sono stati domenica pomeriggio all’antistadio da parte dei tifosi per spronare giocatori ed il tecnico, sono stati unicamente per richiedere una prestazione sanguigna contro la Ternana, ed a nostro avviso, sacrosanti, perché guai se ci fosse appiattimento da parte della tifoseria. In questi giorni, certamente si saprà di più sul morale della squadra e su come stanno lavorando in vista del delicato match di lunedì sera, dove comunque in caso di sconfitta e di partita giocata daccapo senza verve agonistica, la soluzione ideale sarebbe quella più drastica, ovvero del sollevamento dell’incarico dell’allenatore. Ma prima di allora, fiducia a Mangia che ha un buon organico a disposizione e l’esperienza per poter rispondere con i fatti sul campo.

Marco Iusco

 


Pubblicato il 4 Novembre 2014

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