Primo Piano

Bari accoglie Salvini tra selfie, battute e “non mollare”

Bagno di folla tra centinaia di residenti del quartiere Libertà accorsi a salutare Matteo Salvini in visita a Bari. “Matteo non mollare”, “Ciao capitano”: urla e selfie hanno accolto il vicepremier in città, accompagnato da esponenti politici locali della Lega e cittadini simpatizzanti.La visita di Salvini al Liberta’, anticipata da un sit-in di protesta organizzato da alcune associazioni cittadine, e stamattina da una ‘colazione antirazzista’, non ha registrato episodi di tensione, il cui rischio era stato paventato da Emiliano. La Digos e’ intervenuta solo per rimuovere, poco prima dell’arrivo del leader della Lega, uno striscione ritenuto offensivo che era stato esposto sul balcone di un appartamento, in una delle strade blindate per l’arrivo del ministro degli Interni.  “Un’accoglienza commovente – ha detto Salvini – lasciatemi dire che anche lungo la strada, prima di arrivare, ho incontrato tanta gente che diceva ‘Non mollare’. Magari pensano che io possa mollare perchè vedono la televisione, le inchieste, le indagini, i processi, ma io non mollo assolutamente”.Dopo l’appello lanciato dal comitato “Riprendiamoci il Futuro” per chiedere maggiori risorse in termini di sicurezza, in uno dei quartieri periferici con il più alto tasso di residenti extracomunitari, il Ministro dell’Interno ha garantito ai cittadini che”Arriveranno a Bari entro la fine dell’anno decine uomini e mezzi delle Forze dell’ordine in più, telecamere e controlleremo le scuole, combatteremo lo spaccio e il racket. Sono qui – ha detto – per combattere l’illegalità di qualunque colore e qualunque nascita. Era mio dovere venire ad ascoltare migliaia di baresi che vogliono restare tranquilli a casa loro, – ribadisce il ministro – e quindi questo e’ l’inizio di un percorso per dirgli che il ministro c’è”. Inoltre – prosegue – “Nel decreto sicurezza che arriva in Consiglio dei Ministri la prossima settimana taglieremo un po’ di costi, taglieremo un po’ di sprechi, taglieremo un po’ di tempi. Se un migrante ha fatto domanda di asilo politico qua, o se ha ottenuto la cittadinanza italiana e ha commesso un reato, faremo tutto il possibile per rispedirlo a casa sua. Nel decreto sicurezza – conclude – ci sarà  anche un notevole incremento della spesa e degli uomini che combattono la mafia e che gestiscono i beni confiscati alle cosche mafiose in tutta Italia”. Proseguendo nel suo discorso non sono mancati nemmeno i riferimenti all’amministrazione PD. Dopo il botta e risposta tra Salvini ed Emiliano, seguito all’annuncio della visita a sorpresa del Ministro a Bari, i riflettori si sono accesi sul Sindaco Decaro e sulle mancanze recidive dell’amministrazione a cui ormai i cittadini sono, da troppo tempo, abituati:  “Il solo fatto di arrivare qui ha risolto alcuni problemi – sottolinea il vicepremier – hanno pulito i giardini che non pulivano mai e hanno tolto immondizia, materassi e rifiuti vari che non toglievano da tempo. Quindi, posso garantirvi che se solo questo basta, torno a Bari tutte le settimane così i giardini li puliscono ogni settimana. Non vengo qui a portare promesse – dice – ma a prendere impegni che posso mantenere”. E rispondendo alle consuete accuse di razzismo ribadisce: “Gli unici razzisti che io conosco sono alcuni politici di sinistra che hanno trasformato Bari e l’Italia in un campo profughi. Razzisti nei confronti degli italiani. I criminali non hanno nazionalità o colore della pelle. Voglio cacciare fuori dal quartiere e dalla città gli spacciatori tutti, dal primo all’ultimo, occupatori di case, sfruttatori di immigrazione clandestina, papponi e sfruttatori della prostituzione. Mi impegno – ha detto ancora il ministro – a tornare il prossimo ottobre in questo quartiere con i primi risultati concreti. Siamo qua per collaborare col sindaco, col governatore, a prescindere dai colori politici. Se le persone fanno – prosegue – hanno il mio rispetto. Sono ministro di 8mila sindaci e di 60 milioni di cittadini italiani. Tra questi ci sono anche i 4 milioni di immigrati regolari e per bene. Per gli altri, clandestini e delinquenti, la pacchia e’ finita – conclude – a Bari come in tutta Italia”. Prima di recarsi alla Fiera del Levante lancia, non a caso proprio dalla periferia del rione Libertà, la sfida per le amministrative che interesseranno il capoluogo nel 2019: “In tre mesi di cose ne abbiamo fatte. Sono felice – confessa Salvini – felice di quello che io personalmente e il governo nel suo complesso sta facendo. L’obiettivo – ribadisce – e’ cambiare anche in Comune. Che il cambiamento possa arrivare anche nel palazzo del Comune e della Regione Puglia, se i cittadini lo vorranno. Noi qualche idea chiara ce l’abbiamo”. Durante la sua visita nella Fiera del Levante, commentando le dichiarazioni rese ieri dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che lo aveva invitato a non trasformare in una “polveriera” la sua visita nel quartiere Liberta’ dove tremila cittadini si sono ribellati, anche con una petizione, contro l’eccessiva presenza di migranti, Salvini ha detto: “Mi e’ dispiaciuto che il presidente Emiliano abbia pensato che ‘il ministro non doveva partire da li”. Il ministro parte dalle periferie e non dai salotti del centro. Gli unici razzisti che ho trovato al quartiere Liberta’ – ha detto Salvini – sono i razzisti nei confronti delle persone per bene, quindi ci tornero’. Era un mio dovere venire a Bari e ci tornerò entro l’anno”. A far da paciere tra i due ci pensa, miracolosamente, il Santo Patrono: Emiliano accogliendo Salvini nel padiglione della regione Puglia dove è raffigurata l’immagine di San Nicola ha detto: “Ministro le presento il nero più importante di Puglia” e il ministro, tirando fuori dalla tasca i suoi santini, Nicola e Matteo, ha risposto a tono: “Ce l’ho”. Poi giro tra i padiglioni della Campionaria e bagno di folla con gli immancabili selfie.

 

Maria Giovanna Depalma

 


Pubblicato il 14 Settembre 2018

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio