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Bari alla ricerca di identità e di ordine mentale

Pesante batosta per i biancorossi guidati da Stellone, che conseguono in negativo il secondo Ko casalingo oltre ad incassare quattro schiaffi davanti ai propri tifosi. Nelle prime cinque giornate avevano incassato soltanto tre reti, mentre sabato ne hanno subite quattro e forse il risultato poteva anche essere più pesante, ed è inutile appellarsi all’alibi che Maniero e Martinho sono andati vicini al vantaggio nel primo tempo o sull’episodio non concesso dal rigore, discutibile o meno. Anche questa volta come in altre figuracce, c’è stato il classico: “Scusateci della prestazione, ma non si ripeterà” a recitare il ‘mea culpa’ è stato il tecnico a fine partita. Ci sta di perdere una battaglia sportiva s’intende, ma non senza gettare il cuore oltre l’ostacolo; ma il dato più allarmante è che una squadra che dovrebbe lottare per il vertice nella serie cadetta si scolli completamente dopo aver concesso un rigore su fallo ingenuo del proprio portiere. Infatti un altro capitolo da rivedere è il ballottaggio tra Ichazo e Micai che il tecnico ha stabilito, ma perché? Stellone nonostante abbia ammesso in conferenza che il ruolo del portiere è quello più delicato, aveva annunciato un turnover di otto giornate a testa per stabilire il titolare tra Micai e Ichazo. Se questi sono i risultati, è fondamentale per dare stabilità al resto dei reparti, rilanciare dal primo minuto Alessandro Micai, determinante e sempre sul pezzo dall’anno scorso sin da quando subentrò a Guarna fino alle primissime giornate disputate in questa stagione dove è rimasto anche imbattuto, in qualche giornata. La difesa tuttavia era orfana di Di Cesare, perno del reparto, del capitano Moras ma per il resto chi è sceso in campo doveva avere tutte le motivazioni per mettersi in mostra. L’unica forse nota lieta è rappresentata dall’esordiente Elio Capradossi che ha cercato di reggere l’onda d’urto avversaria, dimostrando personalità e propensione in fase d’interdizione, nonostante qualche amnesia difensiva di fronte ai giocatori del Benevento. Per il Bari l’unica certezza sarà di ripartire dal suo numero uno, Alessandro Micai e soprattutto da quello spirito di coesione che stava assemblando il tecnico dopo la sconfitta alla prima di campionato. Nulla è perduto alla luce di un girone di andata ancora lungo ed un campionato avvincente da disputare, non c’è tempo per autocommiserarsi, servirà ricompattarsi subito e fare tesoro dei gravi errori.

M.I.

 


Pubblicato il 26 Settembre 2016

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