Cronaca

Bari allagata: ma le caditoie stradali quando verranno pulite?

Se nel capoluogo la pioggia cadesse ininterrottamente per un paio di giorni, anziché per appena qualche ora, a Bari per circolare in molte vie cittadine probabilmente servirebbero le gondole, come a Venezia. Infatti, è bastata una mezza mattinata di precipitazioni (neppure tanto intense!) che in città, oltre ad allagarsi come di consuetudine i sottovia di via generale Bellomo e Quintino Sella, questa volta si sono inondate in diversi punti anche alcune importanti arterie cittadine. Strade le cui carreggiate, pur non presentando punti critici, con la pioggia in molti punti si sono trasformate in vere e proprie vie d’acqua. E così per via Re David, per il lungomare Starita, per via Napoli all’altezza del quartiere San Girolamo e viale Kennedy al quartiere Poggiofranco. Ma a Bari martedì mattina ad essere invase per lunghi tratti dall’acqua non erano soltanto queste strade, perché vi erano molte altre arterie cittadine nelle stesse condizioni. Una situazione, quella verificatasi in città a causa dell’acquazzone, che a Bari non si vedeva più da qualche decennio, ossia da quando il Comune aveva provveduto a far realizzare nei punti stradali più a rischio i chiusini con le caditoie di raccolta dell’acqua piovana, per scongiurare gli allagamenti stradali e, conseguentemente, anche quelli di garage e scantinati. Infatti, le scene di disagi ed incidenti stradali, più o meno gravi, verificatisi martedì scorso a causa della pioggia intensa, nel capoluogo pugliese non si vedevano più da anni, perché il problema delle strade allagate e dei marciapiedi sommersi da conche d’acqua molto estese, ed in molti casi alte anche una trentina di centimetri ed oltre, a Bari è stato in gran parte risolto con la realizzazione di una fitta rete di caditoie. Ora, però, tale sistema cittadino di smaltimento delle acque meteoriche o non è più idoneo a risolvere il problema, oppure non è stato sottoposto alle dovute manutenzioni periodiche che garantiscono il regolare deflusso dell’acqua nel caso di pioggia. Infatti, i punti stradali disperdenti dell’acqua piovana necessitano di periodiche manutenzioni, poiché sono spesso soggetti ad intasarsi o ad occludersi, venendo meno alla funzione per cui sono stati costruiti. E la causa principale di quasi tutti gli allegamenti stradali verificatisi recentemente nel capoluogo pare che siano addebitabili proprio alla mancata o scarsa funzionalità della rete di caditoie cittadine, che risultavano intasate da immondizie. E, quindi, prive di manutenzione ordinaria. Interventi di cui dovrebbe preoccuparsi l’Amministrazione comunale e che invece sarebbero stati trascurati da tempo, presumibilmente a causa delle ristrettezze di bilancio. Ma c’è di più. A detta di alcuni cittadini le caditoie sarebbero state intasate di immondizie anche per la negligenza dell’Amiu, l’Azienda ex municipalizzata che si occupa del servizio di igiene urbana, che nell’espletare la pulizia delle strade non provvede contestualmente alla manutenzione dei chiusini di deflusso delle acque meteoriche. “Anzi – rilevano gli stessi cittadini – qualche operatore ecologico a volte, per non inclinarsi a raccogliere con la paletta le risultanze della spazzatura, passa con la scopa sopra le caditoie, facendo cadere nel tombino sottostante l’immondizia spazzata”. Un modo di operare che evidentemente contribuisce ad intasare le caditoie e, quindi, ad inficiarne la funzionalità all’occorrenza. Per cui le scene viste a Bari durante il recente acquazzone probabilmente sono destinate a ripetersi alle prossime piogge intense. Eppure nel capoluogo c’è chi, pur in presenza di siffatti banali disagi ed inconvenienti per i baresi, continua a vantarsi dell’opera di un’Amministrazione comunale che, proprio in casi di evidenti disservizi come questi, potrebbe ben dirsi che fa acqua da tutte le parti.         

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 14 Novembre 2013

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