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Bari che vince ma non convince contro il Padova

Caserta salvo, ma in osservazione fino alla ripresa dopo la sosta del campionato

Tre punti importantissimi sono stati quelli costruiti dal Bari contro il Padova. Una vittoria di nervi, avvenuta negli ultimi minuti, dopo aver assistito ad un copione già visto. Un atteggiamento remissivo, che ha concesso 70 minuti agli avversari, se pur con il ritorno alle certezze del modulo privilegiato da Caserta in avvio di stagione. Un 4-3-3 con i centrali Meroni e Nikolaou, e i due braccetti Burgio e Dickmann; a centrocampo Verreth centrale, Pagano e Castrovilli laterali; in attacco Antonucci e Rao, per la prima volta titolari, a supporto di Gytkjaer. La novità: la fascia da capitano indossata da Gaetano Castrovilli.

Nikolaou è stato sostituito al 16’ per un problema muscolare da investigare; la sensazione è che potrebbe essere non disponibile per una ventina di giorni. Assenza pensante quella del difensore greco, in un reparto in difficoltà, anche a seguito dell’infortunio muscolare del capitano Vicari alla coscia sinistra, che potrebbe prevedere una riabilitazione di almeno un paio di mesi. A sostituire Nikolaou è subentrato l’esordiente nella categoria Kassama, che ha avuto diverse difficoltà sulla corsia sinistra assieme a Dorval, subentrato a Burgio nel secondo tempo. Necessità che ha portato mister Caserta a rivedere l’assetto tattico in campo, ritornando alla difesa a tre per contenere gli avversari.

L’attacco sterile ha condotto il tecnico calabrese anche ad effettuare delle sostituzioni, che si sono rivelate fondamentali per svoltare una partita che sembrava essere in totale balia degli avversari. Moncini, subentrato a Gytkjaer, è riuscito a procacciarsi l’espulsione di Capelli, per una trattenuta in area, e un rigore calciato a rete, che ha riaperto la partita. Sullo scadere dei tempi regolamentari, Cerri, grazie anche alla superiorità numerica, al cross battuto egregiamente da Dorval e alla sua caratteristica da ariete, ha regalato la prima vittoria del presente campionato alla sua squadra.

Da salvare solamente i tre punti in una partita sofferta e che ha continuato a mostrare i limiti di un gruppo che risulta ancora non del tutto in condizione. Il Bari ha così abbondonato la penultima posizione di classifica, sistemandosi in 16esima a 6 punti, assieme ad Entella e Catanzaro, e lasciandosi alle spalle il Pescara e la Sampdoria a 5 punti, il Mantova a 4 e lo Spezia a 3, fanalino di coda.

La vittoria ha permesso il consolidamento della panchina di Caserta, che dovrebbe restare, però, sotto osservazione nelle prossime partite. Questo weekend ci sarà la seconda sosta dei campionati per le gare delle nazionali. Saranno due lunghe settimane utili al rafforzamento dell’identità di squadra ancora in costruzione, al ritrovamento della forma fisica per alcuni profili, e alla ricerca della stabilità per la panchina di Caserta. Il prossimo avversario dei biancorossi sarà la Reggiana, sabato 18 ottobre alle ore 15 presso il Mapei Stadium.

Mister Caserta, protagonista di numerosi abbracci in campo alla fine della gara, ha giudicato l’utilità del risultato, più che le difficoltà mostrate dai suoi ragazzi nella prestazione: “Belli o brutti, oggi l’importante era raggiungere la prima vittoria contro una squadra che sta facendo un buon inizio di campionato. Non era facile. Nel primo tempo abbiamo avuto due/tre occasioni per andare in vantaggio, mentre il Padova ha avuto un’unica occasione, al 45’, di Lasagna. Nella ripresa abbiamo preso gol da Bortolussi. Abbiamo concesso qualche ripartenza ed è mancata la fluidità nel gioco, ma i cambi sono stati decisivi. Con l’uomo in più, siamo riusciti a concretizzare. Il calcio di rigore e l’espulsione erano giusti. La squadra ci ha creduto. Capisco che dobbiamo ancora lavorare tanto perché ci sono dei giocatori che non stanno ancora bene dal punto di vista fisico, ma bisogna avere la lucidità per superare questi momenti. Devo essere bravo io a trovare il giusto abito per questa squadra. Oggi (sabato ndr.) della formazione titolare dello scorso anno non c’era nessuno, erano tutti e undici nuovi. Quando si cambia tanto non è mai facile”.

Con gli infortuni di Vicari e Nikolaou, urgono rimedi in difesa, un reparto che ha mostrato fragilità nel corso delle sette gare sin qui disputate. Il modulo a tre aveva riportato in auge la possibilità di impiego del veterano Raffaele Pucino, arrivato alle sue 352 presenze in B. Intervenuto ieri al Tb Sport, programma dell’emittente Telebari, il difensore casertano ha analizzato il momento della squadra ed espresso la sua volontà di dare un contributo attivo: “Dopo le prestazioni delle ultime partite, siamo caduti in un buco nero e mi auguro che la vittoria di sabato possa dare un po’ di luce. Abbiamo dato l’impressione di non essere riusciti a far vedere il senso di squadra in campo. Ma noi ci alleniamo da squadra tutti i giorni; purtroppo non sempre riusciamo a riproporre il sabato quello che facciamo in settimana. Mi auguro che questi 15 giorni possano farci crescere da questo punto di vista. L’ambiente sta avendo tanta pazienza con noi e dobbiamo ricambiare. Se posso dare un consiglio ai miei compagni, se si vuole giocare in palcoscenici importanti, come quello di Bari, bisogna lavorare molto dal punto di vista dell’atteggiamento e del sacrificio. A livello personale, bisogna avere le spalle forti per beccarsi tutto. Sono orgoglioso di essere qui da 5 anni, ho dimostrato di avere un certo spessore umano, altrimenti si va via prima. Ci sono state delle prestazioni non all’altezza con entrambi i moduli, perché molto dipende da come si interpreta il sistema di gioco. L’assetto che sceglierà il mister dipenderà dai giocatori che sono più in forma e che possono dare qualcosa di più. Credo che questa squadra abbia dei giocatori e delle qualità importanti e sono convinto che prima o poi ne usciremo. La cura migliore sono i risultati. A livello individuale è un’ottima squadra. Lo stare insieme all’allenatore non è in dubbio. Lavoriamo tutti nella stessa direzione per un unico obiettivo, portare il Bari più in alto possibile. Per me, al primo posto c’è sempre il risultato della squadra, ma scenderei in campo anche da attaccante. Potrei risultare utile dal punto di vista caratteriale, ma c’è un allenatore che fa le sue scelte e le rispetto”.

Bari-Padova ha evidenziato un dato, ovvero quello relativo agli spettatori, 9.717, di cui 294 ospiti. Si tratta del record negativo in serie B di presenze al San Nicola, a margine dei 5.134 abbonati. Un dato che dovrebbe far riflettere sull’emorragia del tifo biancorosso, in una situazione tutt’altro che sbloccata da una vittoria. Il Bari resta nella parte destra della classifica alla vigilia di una sosta, alla cui ripresa sarà chiamato a dare delle risposte anche dal punto di vista delle prestazioni, oltre che del risultato. (ph.T.Lapedota)

Tess Lapedota


Pubblicato il 7 Ottobre 2025

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