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Bari città dei motori, un’idea da sviluppare

Oggi ricorre il 70° anniversario del primo Gran Premio di Bari, gara internazionale di velocità nata dalla volontà e dalla determinazione dell’allora presidente dell’Aci Bari, avvocato Chieco, che seppe coinvolgere in questo progetto l’intero consiglio del sodalizio automobilistico barese. Così, a poco più di un anno dalla fine della tremenda Seconda Guerra mondiale, il capoluogo pugliese organizzo e richiamò sul circuito che si sviluppava intorno alla Fiera del Levante i migliori piloti del tempo e i loro potenti bolidi da sogno. Quella mattina del 13 luglio 1947, tra gli altri, c’erano Varzi, che poi vinse, Chico Landi, il brasiliano subito beniamino degli appassionati, Sanesi, il barese Liborio Fasano. Tra le monoposto, l’Alfa 158, la Maserati, una Cisitalia D46. L’appuntamento si rinnovò fino al 1956, proiettando Bari agli onori della cronaca sportiva e mondana. Oggi, quell’epopea rivive grazie alla benemerita organizzazione biennale della rievocazione del Gran Premio di Bari ad opera dell’Old Cars Club del Presidente Dario Catalano. Il successo crescente di questa manifestazione, in termini di adesioni e di partecipazione di pubblico, fa capire quanto sia radicata anche a Bari e in Puglia la cultura dei motori che, abbinata al turismo, offre chiaramente uno scenario di sviluppo dalle grandi potenzialità.

RETE NAZIONALE CITTA’ DEI MOTORI – Un ulteriore salto di qualità potrebbe per esempio essere effettuato dal Comune di Bari aderendo alla Rete Nazionale Città dei Motori, un progetto dell’ANCI (tra l’altro attualmente presieduto proprio dal nostro primo iperattivo cittadino Antonio Decaro) che, come si legge dalle cronache dell’anno 2008 di fondazione, intende “promuovere lo sviluppo e l’immagine del territorio a partire dalle realtà dove hanno sede aziende motoristiche, circuiti sportivi o dove si è tenuta una gara storica”. Al momento, si evince ancora dal web, fanno parte della Rete Nazionale Città dei Motori, co-finanziata dal Decreto 31 dicembre del 2010 del ministro del Turismo, 26 Comuni: Arese, Ascoli Piceno, Atessa, Castel D’Ario, Castelfranco Emilia, Cento, Fiorano Modenese, Mandello del Lario, Maranello, Modena, Monza, Nicolosi, Noale, Ospedaletti, Paglieta, Pontedera, Pratola Serra, Samarate, San Martino in Rio, Sant’Agata Bolognese, Scarperia, Termoli, Torino, Varano de Melegari, Varese, Verrone; 2 Province: Modena e Pisa; 2 associazioni: Città dei Motori, Tecla; e 3 musei: Museo Ferrari di Maranello, Fondazione Museo Piaggio Onlus e Fondazione Museo dell’Aeronautica – Volandia. Conviene farne parte? Probabilmente sì, se si pensa che
è appena partito, a cura dell’Associazione, su proposta del Comune di Maranello, un ciclo di seminari dedicati alla promozione turistica dei territori. Recentemente, inoltre, è stato presentato “Motor Web Museum”, un progetto 2.0 per diffondere la conoscenza del patrimonio motoristico italiano. Insomma, i motori “tirano” e possono rappresentare una più che valida ulteriore attrattiva turistica.

BARI E I MOTORI – Bari ne ha i requisiti? E’ stata sede di un Gran Premio di Formula 1, ospita una eccellente rievocazione storica, a pochi chilometri (Binetto) c’è una pista da sfruttare molto meglio, l’Autodromo del Levante. E’ inoltre sede di importanti filiazioni di grandi Aziende di settore come Bosch che proprio a Bari ha fatto scuola con le sue innovazioni, Getrag che nel 1977 forniva la scatola del differenziale alla Lotus di F1, Bridgestone e, si spera presto, Tua Autoworks che produrrà speciali auto elettriche. Gli ultimi piloti italiani di F1 sono pugliesi, prima Vitantonio Liuzzi e ora Antonio Giovinazzi, terzo pilota Ferrari che sta facendo sognare. Proprio nel fine settimana si celebra la 60^ edizione della mitica cronoscalata Fasano-Selva. Manca, ed è un’idea da realizzare, un Museo che raggruppi le memorabilie dell’epica gara barese oggi sparse tra sedi ACI, Club e Valle d’Itria. L’aveva caldeggiato Nunzio Canta, purtroppo scomparso, genero di Luigi Amati, storico ed illuminato promotore della gara di Bari. Per la cronaca, un “Casa Museo dell’Auto” è un progetto che sta portando avanti il sindaco di Spoltore, in provincia di Pescara: anche nel capoluogo abruzzese in passato si è corsa una gara di F1, nonché la famosa Coppa Acerbo, e si tiene inoltre una fastosa rievocazione storica. Non facciamoci bruciare.

 

Adriano Cisario

 


Pubblicato il 13 Luglio 2017

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