Cultura e Spettacoli

Bari e il Lotto : l’altra usanza smarrita

Il bicentenario della fondazione di Bari stuzzica la ricerca di altre date inerenti la storia del capoluogo pugliese. Scegliamo quella del 2 maggio 1874, anno di istituzione della Ruota del Lotto. Le origini di questo gioco sono rinascimentali. Le estrazioni avvenivano un po’ dappertutto, in giorni diversi, senza continuità e con regole diverse. Quando si cominciò a fiutare il business (dal punto di vista erariale), le città più ricche si consorziarono in vista di un’estrazione contemporanea, a cadenza settimanale e con regole unificate ; tali regole definivano la quota del montepremi destinata alla casse comunali. L’accordo sancì la nascita del Regio Giuoco del Lotto (che avvenne il 7 gennaio 1871). Inizialmente le Ruote erano sette : Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia. Pur escluse dal grande ‘giro’, altre città – tra cui anche Bari – continuarono per un breve periodo a gestire le estrazioni in autonomia. Ma poiché la concorrenza del gioco gestito dallo Stato era troppo forte, le Ruote non consorziate sparirono una ad una. Sarebbe stato questo il destino dell’indipendente Ruota barese se la nostra autorità municipale non avesse avanzato domanda d’ingresso nel Tabellone Unico. La richiesta venne accolta e la Ruota di Bari venne istituita il 2 maggio 1874. La prima cinquina estratta fu : 69-90-3-14-25. A differenza di altre Ruote, quella di Bari non sospese le estrazioni durante la seconda guerra mondiale. Dove avvenivano le estrazioni? A memoria nostra, nel Palazzo dell’Intendenza di Finanza, costruzione che risale agli anni trenta e che sorge di fianco al Castello. Ma prima? Forse nell’atrio del Palazzo del Governo, unico luogo a carattere ‘istituzionale’ abbastanza vasto da accogliere una folla di curiosi e appassionati. Nella prima, come nella seconda sede, le estrazioni avvenivano secondo il rituale dell’urna metallica, fatta rumorosamente girare con un manovella prima che, aperto un finestrino, un bambino bendato vi affondasse la mano a raccogliere la pallina col numero fortunato. Oggi quella gabbietta non c’è più, sostituita da un’urna meccanica che con un getto di aria compressa mischia le palline numerate, che poi vengono catturate da una specie di nicchia rotante ai bordi dell’urna. Dal 16 giugno 2009 l’arida urna neanche è più funzionante a Bari. Da questa data le urne sono state raggruppate in tre ‘sedi estrazionali’, allo scopo di ridurre i costi di gestione. Per cui, le estrazioni dell’ormai virtuale ruota di Bari, come per quella altrettanto virtuale di Palermo, si svolgono a Napoli. A ogni Ruota è assegnata un’urna non intercambiabile con le altre, salvo in caso di guasto. Il che, a sentire i sistemisti, garantisce la ‘continuità statistica’. Ma dove più il carattere pittoresco del rito popolare?

Italo Interesse

 


Pubblicato il 15 Settembre 2013

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