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Bari, fine dei giochi ad Avellino

Fine dei giochi, parola game over per la truppa di Colantuono che alla viglia aveva dichiarato ‘Crediamoci sino alla fine, daremo tutto”, impegno che si è visto per scarsi quarantacinque minuti salvo poi scendere come sempre da dieci partite consecutive, senza verve e prendendosi un gol evitabilissimo. Fine, ed adesso servirà da subito programmazione perché anche in questa stagione il riscatto deve avvenire necessariamente nella prossima stagione. Il Bari forse più mediocre degli ultimi dieci anni, peggiore perfino di quello di Carboni che ad onor di cronaca lottava da principio per la salvezza, ed invece nonostante le aspettative di inizio stagione, il calciomercato estivo e quello invernale ancora più cospicuo ed oneroso, non è servito a nulla se non a rimediare figuracce e a sentirsi in modo ripetitivo ed ossessionante, alibi e la scusa vera dei tanti infortunati, che non può rappresentare una ‘giustificante’ alla luce di un organico numeroso che doveva giocarsela almeno tra le prime sei, e che poco più di dieci giornate fa era a giocarsela tra le primissime quattro-cinque. Un Bari che dopo la vittoria di Benevento anziché pigiare l’acceleratore e passare in sesta ha viaggiato in terza, non segnando addirittura per oltre 400 minuti e sbloccandosi con un timido calcio di rigore concesso contro gli irpini, trasformato da Salzano, uno dei migliori in campo della pochezza vista tra i biancorossi in campo. I risultati del campo parlano chiaro, la squadra senza alcuna trama ne offensiva e difensiva ed un allenatore che anziché assumersi le proprie responsabilità ha additato sempre a terzi le colpe tante volte anche alla stampa, rea di raccontare la verità su quello che si è assistito in campo.

Mediocrità, il voto alla stagione del Bari che adesso deve pensare a concludere le due partite lanciando i giovani della ‘cantera’ biancorossa, consiglio dato e scritto ancor prima che si disputasse la partita contro l’Avellino. Il rammarico più grande resta che in una stagione in cui la mediocrità è stato il metro di giudizio anche per altre squadre, quasi al 905 non si disputeranno neanche i playoff perché Spal, Verona e Frosinone sono ad un passo dal chiudere le speranze per le dirette concorrenti nutrendo un vantaggio consistente. La dirigenza saggiamente si riserverà ora tutto il tempo di riflettere e trarre le dovute analisi di una stagione fallimentare dal punto di vista dei risultati meramente sportivi, e positiva solo per la ricostruzione e azzeramento del deficit iniziato quest’estate a causa della precedente gestione. Inutile illudersi che dopo aver speso tantissimo nella stagione in corso, non si potrà subito alzare l’asticella se prima non verrà riordinato l’assetto societario prima ancora di quello della rosa totalmente da reinventare salvo qualche elemento. Cala giù il sipario prima ancora della festa del Santo Patrono, questa volta i baresi potranno godersi la festa patronale e le tre giornate che ne seguiranno, senza pensare all’ennesima deludente stagione. Di certo non si può fare peggio di questa stagione, pertanto la dirigenza sicuramente provvederà a ripartire.

M.I.


Pubblicato il 8 Maggio 2017

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