Cultura e Spettacoli

“Bari la conosco a menadito e l’amo totalmente”

Non lo nasconde. Anzi lo proclama orgogliosa e lo rivendica. Si sente pugliese a tutti gli effetti e con la nostra regione ha un legame viscerale. Un vincolo che la riporta ai genitori barbaramente assassinati in uno dei tanti delitti di mafia, a Palermo. Parliamo di Rita Dalla Chiesa, giornalista, figlia del generale Carlo Alberto e della consorte Emanuela Setti Carraro.

Rita Dalla Chiesa, tra lei e la Puglia è feeling totale. Perchè?

“Mio padre, il generale e mia madre si sono conosciuti a Bari e fidanzati nella grande caserma dei Carabinieri sul lungomare. Io stessa ci ho vissuto e ricordo i posti, bellissimi. Il mare luccicante, gli apertivi di un grande bar vicino, i pescatori e i passanti a mangiare polpi e cozze davanti al Barion, il vecchio caro hotel delle Nazioni. Bari la conosco a menadito e l’amo totalmente”.

Viene spesso in Puglia, perchè?

“La pandemia mi ha allontanata, è un anno che manco. Ma il mio legame è reso più forte dall’ amicizia con la famiglia Montrone di Telenorba, emittente con la quale ho collaborato. Gente splendida. Pensi che a Conversano quando soggiornavo, uscivo dall’albergo, mi prendevo il caffè in un bar vicino al Castello e nessuno mi molestava. Mi sentivo rispettata e protetta. Meglio che a Roma”.

Che altro le piace della Puglia?

“Tutto. L’annuso in treno quando vedo le pale eoliche, capisco che sto arrivando a casa. Se potessi diventerei pugliese, che bello il colore accecante delle vostre pietre, il bianco di Ostuni, la delicatezza e l’ apertura della gente che ti accoglie. Mi piacciono i pugliesi, non sono diffidenti”.

Qual è il suo rapporto con la cultura?

“La cultura è indispensabile da ogni angolazione, penso all’arte e alla musica. Io sono cresciuta nei concerti, alla Scala. E mia madre mi portava per chiese che in Italia conservano gran parte del patrimonio artistico. In ogni caso la vera cultura è stare bene con sé stessi, viaggiare nella tradizione. Anche provare il cibo e la gastronomia di una popolazione fa parte della cultura. Non è un concetto statico, ma concreto, dinamico e inserito nella vita sociale del popolo. Insomma, un valore totale, non settoriale. Ho capito molto di Bari e della Puglia vedendo lo sceneggiato di Lolita. L’ho fatto come atto di amore per Bari e con la mente sono tornata alla mia giovinezza, al passato e alla Bari che amo. Davvero non andrei mai via da Bari e dalla Puglia. La sa una cosa?”.

No, dica pure

“Mi piace nel Salento Tricase. Inspiegabile, sarà forse per il porto romantico. E una volta di notte sono arrivata a Finibus Terrae, al capo estremo del Salento, dove i due mari, Adriatico e Jonio si uniscono ed è il punto più ad est del continente, ho pianto di commozione. Sono fatta così”.

Rossella Cea


Pubblicato il 23 Marzo 2021

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