Cronaca

Bari nel progetto europeo per la creazione di infrastrutture urbane verdi

Nello splendido scorcio del Fortino Sant’Antonio sul Lungomare barese, è stato presentato il progetto europeo della durata di quattro anni Green Surge (Infrastrutture Verdi e Biodiversità Urbana per lo Sviluppo Urbano Sostenibile e la Green Economy).Suddiviso in 7 sezioni di lavoro, il progetto è coordinato dall’Università di Copenaghen, con la collaborazione del docente barese, prof. Raffaele Lafortezza, del Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali.Gli obiettivi sono l’identificazione, lo sviluppo e la sperimentazione di approcci innovativi per la pianificazione di infrastrutture ed aree verdi su scala metropolitana, mettendo in relazione e collegando i servizi ambientali, sociali ed economici con i cittadini, ovvero spazi verdi, biodiversità e persone.Il prof. Lafortezza ha precisato che: “Bari è uno dei cinque laboratori urbani, unitamente a Berlino, Edimburgo, Malmo e Lubiana, per la sperimentazione di nuove strategie di pianificazione delle aree verdi”, sottolineando che “il capoluogo pugliese è riuscito a battere due città portoghesi in gara per l’aggiudicazione del laboratorio”, e che “questa tipologia di infrastrutture permeabili migliorano tangibilmente la qualità della vita in termini di salute (con l’incremento del trasporto sostenibile e il miglioramento delle condizioni dell’aria).Nato dalla collaborazione fra ricercatori e imprese, il progetto vede la partecipazione di 24 partner europei provenienti da 11 nazioni, tra cui: Danimarca, Finlandia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Svezia e Ungheria.Sul tema, l’assessore all’Urbanistica per il Comune di Bari, Carla Tedesco, ha precisato: “l’elemento fondamentale di innovazione è la possibilità di capovolgere il paradigma ormai noto dell’urbanizzazione, consentendo ai cittadini di usufruire non solo di strade e parcheggi, bensì anche di quel valore aggiunto rappresentato da parchi, giardini, corsi d’acqua e alberature, tutti open space, in grado di connettere nuovamente l’uomo alla natura”.La città di Bari, infatti, registra un elevato tasso di cementificazione ed è posizionata agli ultimi posti fra le città italiane nella classifica ISTAT che registra la superficie verde a disposizione dei cittadini (a Bari è di soli 2,5 mq pro capite), ed è la migliore candidata a rappresentare le sfide e le opportunità per le infrastrutture verdi ed i servizi eco-sistemici, proprio nel momento in cui è impegnata a ridisegnare il proprio futuro attraverso l’elaborazione del nuovo Piano Urbanistico Generale.All’interno del laboratorio urbano barese sarà anche riorganizzato il sistema ferroviario e di trasporto, mediante la realizzazione di un percorso verde sul tratto di ferrovia che parte dall’ex Caserma Rossani, e per un percorso di 3 chilometri.Altro partner italiano impegnato nella sfida è la PROFIN Service s.r.l., una società di servizi con sede in Bari, rappresentata dal suo Project Manager, Angela Scianatico, che ha spiegato come all’interno di questo progetto di Urban Lab sia presente anche la riqualificazione del Parco Naturale Regionale di Lama Balice.

 

Anna Deninno

    


Pubblicato il 26 Settembre 2014

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