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Bari si candida a Capitale della Cultura 2021 e si affida a San Nicola

Per essere Capitale della Cultura 2021, Bari si affida all’usato sicuro: San Nicola. In una conferenza stampa tenutasi ieri presso il Comune, infatti, sono stati presentati alla stampa dal sindaco Antonio Decaro, dall’ assessore alla Cultura Ines Pierucci e da Vitandrea Marzano dello staff del sindaco, il concept della candidatura e il metodo partecipativo per vincere la concorrenza di altre 44 città italiane (sei solo della Puglia). Il progetto finale dovrà essere depositato al Ministero della Cultura entro il prossimo due Marzo e a Giungo arriverà l’atteso responso. Il dossier deve contenere il progetto culturale, l’organo incaricato dell’elaborazione e promozione del progetto, attuazione e monitoraggio, valutazione della sostenibilità economico -finanziaria, gli obiettivi perseguiti. Per il concept, dopo lunga elaborazione, è stato scelto San Nicola per il suo legame intimo e storico con la città e tale concept viene declinato in sei archetipi dell’universo nicolaiano: il sacro, la luce, l’oriente, il dialogo, il femminile, il mare. Per elaborare il tutto, è necessario creare e istituire una governance con un comitato scientifico (verrà nominato a breve), un comitato promotore, un network locale di supporto, una struttura tecnica di gestione, uno sponsor e soprattutto dei media partner. E’ stato ricordato che il Comune di Bari vuole fortemente acquisire idee, progetti, e disponibilità da parte della cittadinanza, degli operatori culturali della città su una o più tra le sei categorie di candidatura. Le idee potranno essere inviate al seguente indirizzo mail: BA2021@comune.bari.it. Nel corso della conferenza stampa, il sindaco Decaro ha dichiarato: “Noi crediamo in questo progetto e credo che abbiamo già vinto in partenza, anche se non dovessimo ottenere alla fine il riconoscimento. Dico questo perchè vedo da tempo a Bari una netta e bella voglia di cultura. Apprezzo, e la trovo davvero positiva, una richiesta di partecipazione da tutti i comuni della nostra area metropolitana, dalle associazioni, dalla scuola.  Quanto a San Nicola ricordo che il culto verso questo santo è millenario e strettamente legato alla città. Nicola consente a Bari di farsi conoscere nel mondo, simbolo dell’ecumenismo. Non sono preoccupato di perdere, non temo alcun effetto boomerang. “Per l’ assessore alla Cultura Ines Pierucci: “Abbiamo scelto questo tema cambiando la prospettiva iniziale. Prima volevamo orientarci verso quello che poteva piacere o interessare al Ministero, poi abbiamo pensato che era più saggio e anche idoneo scegliere qualche cosa che facesse sintesi sui baresi e che cosa meglio di Nicola? Insomma, piuttosto che metterci nei panni del Ministero ci siamo messi in quelli dei nostri concittadini.  Naturalmente non è un derby con le altre realtà della regione, ma solo voglia di andare avanti creando un dossier partecipativo. Nicola è una scelta prima di tutto culturale, ma anche iconografica, agiografica, quella dell’uomo diventato santo. Ora ci affidiamo, come è giusto che sia, a un comitato di saggi che presto andremo a comporre per sviluppare adeguatamente questo progetto. Una cosa importante: vada come vada, le iniziative e i risultati dovranno restare ugualmente ai baresi.

Insomma. Bari per la candidatura a Capitale della Cultura 2021 si affida al solito e collaudato San Nicola.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 6 Febbraio 2020

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