Cronaca

Bari si ferma pacificamente per Gaza e per la Global Sumud Flotilla

Ieri la manifestazione pro-Palestina che ha coinvolto migliaia di persone, senza incidenti

Fumogeni e cori per la Palestina per circa quattro/cinquemila tra attivisti, lavoratori e studenti che hanno manifestato ieri anche Bari. Si è conclusa in largo Sorrentino, alle spalle della stazione centrale, infatti, la manifestazione organizzata a Bari nella giornata dello sciopero generale per Gaza e per la Global Sumud Flotilla. Secondo la Cgil i manifestanti erano circa ottomila, ma altre fonti hanno parecchio ridimensionato questi numeri, anche se bisogna dire subito che il corteo dei sindacati ha attraversato il sottopasso Sant’Antonio dove sono stati accesi alcuni fumogeni e intonati cori per la Palestina. I manifestanti hanno poi proseguito pacificamente lungo il percorso autorizzato fino alla conclusione, dopo essere stato diviso e chiuso in due parti: una a piazza Umberto, sempre a pochi passi dalla stazione, e l’altra come detto a largo Sorrentino – laddove sino a pochi giorni c’erano le fermate degli autobus di linea- inneggiando il motto ‘blocchiamo tutto, mentre erano disposte a terra due enormi bandiere, una della Palestina e l’altra della pace. <<Manifestiamo perché ci sia

giustizia a Gaza. Ognuno di noi può fare la propria parte>>, ha detto il cantautore molfettese Caparezza, in corteo anche lui a fianco di chi manifestava a Bari pro-popolo palestinese. <<L’importante – ha detto ancora – è che non si spengano i riflettori e che non si ceda a queste continue demonizzazioni politiche su azioni che invece sono necessarie, anche se per fortuna c’è una grande partecipazione qua a Bari, come la scorsa volta e spero sempre ci sia>>. E infatti erano in migliaia le persone, fra le quali tantissimi studenti, riuniti anche davanti al centralissimo molo San Nicola: tantissimi con al collo “kefiah” d’ordinanza e issando bandiere della Palestina. C’erano anche i politici in campagna elettorale, come l’eurodeputato e candidato per il centrosinistra alla presidenza della Puglia, Antonio Decaro, la segretaria Cgil/Puglia, Gigia Bucci e una delegazione di consiglieri comunali, assessori e rappresentanti del Municipi in mezzo al corteo passato anche da via Calefati, dove ha sede il Consolato di Israele. Ma c’erano anche i rappresentanti della Comunità palestinese di Puglia/Lucania che esponevano un lungo striscione, mentre in un altro si leggeva ‘stop al genocidio di Gaza’. Alle loro spalle tantissimi giovani che, accompagnati dai tamburi, chiedevano di liberare la striscia di Gaza. Tra slogan, cori e canti, i manifestanti cantando ‘Bella ciao’ e urlando ‘Palestina immortale, Israele criminale’. Hanno invaso, dunque, pacificamente le vie centrali della Città di Bari, gridano anche ‘assassini’ rivolgendosi al Consolato e ‘fuori i sionisti dalla città’. <<Bari c’è, ancora una volta, e l’ha dimostrato in tutti questi mesi e lo fa anche oggi>>, le parole al limite della commozione del sindaco ed ex parlamentare dei Verdi Vito Leccese, dopo il corteo, soddisfatto visibilmente per una Città di Bari che s’è mobilitata per essere accanto al popolo palestinese, chiedendo a gran voce il cessate il fuoco, la pace e il riconoscimento dello Stato di Palestina. Non poteva mancare la chiosa della rappresentante sindacale, anche sulla scelta di scioperare di venerdì. “La premier Meloni – ha spiegato la Bucci – dovrebbe sapere che, più che un weekend lungo, lo sciopero è un atto di dolore per il lavoratore perché decide di astenersi dal lavoro e quindi di perdere una parte della retribuzione, quindi lo sciopero è di fatto un costo e quindi è esattamente il contrario di un weekend lungo”. “Queste manifestazioni – ha chiarito ancora la segretaria Cgil – vogliono spingere il governo a superare un’inerzia politica rispetto alla missione umanitaria. Cittadini, lavoratori, che hanno deciso di costruire una missione umanitaria sono stati fermati sono stati arrestati dall’esercito israeliano ed è uno sciopero assolutamente legittimo, essendo state fatte tutte le comunicazioni necessarie per garantire l’esercizio di un’astensione tempestiva e quindi non illegittima”.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 4 Ottobre 2025

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio