Bari, una città sempre più insicura
Non è stato un bel risveglio per decine di possessori di moto che le lasciano parcheggiate , anche nelle ore notturne, negli spazi predisposti. Un numero imprecisato di vandali ha pensato bene, forse per puro divertimento, di scaraventarle a terra procurando ai motocicli danni considerevoli. L’incredibile episodio, che la dice lunga su quanto sia diventata ormai invivibile Bari, è accaduto avantieri notte nel quadrilatero murattiano. Nei parcheggi riservati alle motociclette, nelle principali vie del centro cittadino , via Nicolai, via Quintino Sella, via Principe Amedeo e via Dante, è stata una ecatombe di specchietti rotti, carene ammaccate, parabrezza infranti e manubri e leve di freno e frizioni piegate. Insomma, parlare di decine di migliaia di euro di danni complessivi non è affatto riduttivo. Uno sfregio fatto per stupida goliardia o è stato un vero e proprio, ed inspiegabile, atto intimidatorio? Perpetrato da chi? Probabilmente il branco di idioti protagonista di questa azione vandalica potrebbe essere stato ripreso dalle telecamere di sicurezza installate fuori dagli esercizi commerciali della zona ,e la qual cosa potrebbe essere di valido aiuto alle forze dell’ordine, permettendo l’identificazione dei barbari metropolitani. Resta l’inquietante interrogativo su come sia stato possibile portare a termine un simile raid vandalico senza che nessuna delle pattuglie di Polizia, Carabinieri Vigili Urbani sia stata allertata o fosse presente nell’intera area del murattiano, nell’immediatezza dei fatti. Vale la pena ribadire che l’atto vandalico è avvenuto nel centro cittadino e non in una remota periferia della città, nel cuore di una Bari addormentata ma purtroppo oltremodo inspiegabilmente sguarnita di controlli. A Bari , è cosa risaputa, è pure un lusso parcheggiare, si pur per poco tempo, una bicicletta legandola con grosse catene ai pali senza che il velocipede venga “cannibalizzato” o addirittura rubato. Bari è una città nella quale, purtroppo, si ruba di tutto, e tutto questo al netto di una criminalità comune ed organizzata che da decenni opprime il territorio impedendo il riscatto civile, sociale ed economico. A chi ascrivere le colpe? Certamente non ai tanti cittadini onesti che subiscono passivamente, e rassegnati , tutte queste angherie. Relativamente al recente episodio menzionato ,resta tutta la rabbia di quelle decine di motociclisti che hanno subito un danno di non poco conto, e che ora forse dovranno prendere pure in considerazione la possibilità di parcheggiare le loro moto nei garage a pagamento assoggettandosi a un oneroso esborso di denaro di cui farebbero volentieri a meno, se non fosse che le strade cittadine diventano sempre più insicure nonostante i proclami rassicuranti di qualche sommo amministratore locale.
Piero Ferrarese
Pubblicato il 31 Marzo 2017