‘Bari Visionaria’, una mostra che indaga sul rapporto tra storia e futuro
“Il fatto che gli uomini non imparino molto dalla loro storia è forse la lezione più importante che la storia ci insegna.” predicava il filosofo Aldous Huxley. Questa ed altre riflessioni scaturiscono osservando e cercando il senso della nuova mostra-progetto di Spazio Murat, “Bari Visionaria. 1989 – 1994, 2021”, visitabile fino all’8 dicembre 2021, che si presenta come un progetto espositivo che mette in relazione numerose documentazioni video e cartacee relative ad avvenimenti di cronaca quotidiana, così come alle memorie di un passato sia locale, che nazionale e internazionale da cui emergono i sogni di generazioni diverse, le invenzioni e le tradizioni, i progetti attuati e quelli rimasti in cantiere, i costumi e le produzioni culturali, i momenti in cui la visione della città, verso l’interno o verso l’esterno, è cambiata e quelli in cui la sua immagine, con suggestioni intrinseche ed estrinseche sembra essersi trasformata. Ad impreziosire la mostra, una “scritta -scultura” pubblica, sulle vetrate dello spazio espositivo, che il maestro dell’arte contemporanea statunitense Lawrence Weiner ha realizzato ad hoc per la città di Bari, esponendo per la prima volta in assoluto nel Sud Italia. “Questa mostra rappresenta l’analisi e la rilettura di un passato recente, come punto di partenza prendiamo in esame l’anno della caduta del muro di Berlino, periodo in cui è stato anche introdotto il concetto di intersezionalità, il 1994 anno in cui vengono scoperti i primi pianeti extrasolari, insomma, crollano i muri e si allargano in qualche modo gli orizzonti. I fatti politici e quelli culturali di questo periodo storico vengono esaminati e messi a confronto in maniera dialettica e costruttiva, poiché l’arte è sempre il prodotto e lo specchio di contesti specifici nella storia. Attraverso una timeline vengono messi a raffronto i fatti locali, nazionali e internazionali, proprio per permettere un’analisi e un confronto su scala più ampia, una riflessione su ciò che è stato, su ciò che siamo, su ciò che avremmo dovuto forse essere o che in futuro potremmo realizzare. In sintesi un processo necessario per la nostra terra che si sta muovendo finalmente grandi passi verso un contatto più concreto con la modernità.” Spiega Melissa Destino, curatrice della mostra. Tra i video presenti, alcuni servizi pre-montaggio recuperati dall’archivio di Telenorba e anche un bellissimo video dedicato alla città di Bari realizzato dalla regista Lina Wertmüller. “Ospitare le scritte – scultura di un artista come Lawrence Weiner, è stato per noi dello spazio Murat un grande onore, soprattutto per l’importanza che questo artista ha avuto segnando l’evoluzione della storia dell’arte nel suo genere. Da quando nel 2016 lo abbiamo preso in gestione questo spazio ha sempre avuto come obiettivo quello di connettere la città di Bari a contesti più ampi e internazionali, parlare di contemporaneità vuol dire più che recuperare, un guardare all’oggi, a ciò che il panorama globale ci propone. Ci siamo forse resi conto che a Bari manca questo senso di consapevolezza, ed è per noi una sfida portare avanti progetti come questo, che speriamo di riproporre in futuro prendendo in esame altri periodi storici. Bisogna avere il coraggio di osare e di optare per scelte scomode: l’arte deve portare a farsi delle domande, non deve essere mai troppo accomodante. Sono convita che qualcosa stia cambiando nell’amministrazione comunale, e certamente in positivo, e ho molta fiducia nella ricettività del pubblico barese. Specialmente in un periodo come questo che ci ha fortemente segnati.” dichiara Giusy Ottonelli, responsabile di spazio Murat. Il progetto è anche aperto alla partecipazione e alla condivisione tra istituzioni, associazioni e privati della città di Bari che volessero prenderne parte attiva condividendo i propri archivi per far partire altre ricerche, recuperando materiale inedito attraverso cui Bari Visionaria potrà declinarsi nelle future edizioni.
Rossella Cea
Pubblicato il 11 Novembre 2021