Cronaca

“Basta con i medici eroi”

 

“Basta con i medici eroi”: lo sfogo è del Presidente Nazionale dell’Ordine dei Medici il barese dottor Filippo Anelli. Con lui facciamo il punto a quasi due anni dall’insorgere della pandemia.

Presidente Anelli: che prova quando sente parlare di medici eroi?

“Basta con questa storia dei medici eroi. E’ una idea falsa. Noi non siamo e tanto meno vogliamo essere eroi, facciamo il nostro dovere, persino tra paura e difficoltà. Durante la crisi pandemica sono affiorati problemi e disservizi dei quali occorrerà parlare. Penso ad esempio alla carenza di personale negli ospedali e sul territorio. I medici di famiglia sono stati molte volte abbandonati. Le ripeto: non siamo eroi e non parlo solo della gratificazione economica che pur è importante. Ci mettano davvero nelle condizioni di fare i medici e le dico che se avessimo avuto più mezzi la mortalità tra di noi sarebbe stata più bassa”.

Che cosa non va?

“Oltre all’ aspetto economico, che pure è importante, noto scoraggiamento nei medici. C’è voglia di andare via dagli ospedali, solo il 25 per cento vuole continuare, nel Veneto appena il nove. La stragrande maggioranza si è sentita abbandonata. Il vero grazie che si può dire ai medici è quello di tornare ad investire sulla sanità, con un aumento di personale sul territorio. I cittadini hanno il diritto ad un cambio di rotta”.

Che cosa intende dire?

“Che nel passato abbiamo sbagliato, e lo abbiamo visto duramente durante la crisi pandemica, con tagli insensati. Penso che sia giusto il ritorno ad un coordinamento nazionale per scongiurare le disuguaglianze esplose drammaticamente tra regioni. Aggiungo anche tra persone. Non è giusto che chi ha mezzi possa permettersi cure adeguate da privati e chi ne è sprovvisto no. Tutto questo va contro l’ idea della dignità sottolineata giustamente dal Capo dello Stato. Occorre e subito, un modello nuovo”

Come sarà la medicina del domani?

“Intanto dobbiamo pensare ancora all’oggi perchè la crisi pandemica non è finita. La medicina del futuro sarà sempre di più tecnologica, penso alla telemedicina e legata alle nuove tecnologie avanzate. Vado ad esempio all’intelligenza artificiale. Però questo non deve farci perdere di vista un punto fondamentale”.

Cioè?

“Il rapporto personale col paziente. Possiamo avere i mezzi più sofisticati del mondo, ma è centrale la relazione tra medico e malato, il nesso tra fiducia e responsabilità. L’ aspirazione è fare sempre meglio e penso che tra tante difficoltà e problemi ce la possiamo fare. Però occorre un rapido cambio di passo”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 24 Febbraio 2022

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio