Cultura e Spettacoli

Battisti… come un attaccapanni

Una delle ultime tendenze drammaturgiche ama prendere un personaggio dell’arte e raffigurarlo. Tale raffigurazione avviene affidando ad un solo e multiforme interprete il racconto di una vita e del corrispondente segmento storico, col supporto o meno di immagini, proiezioni, musicisti. E’ così possibile narrare pittori, scultori, compositori, romanzieri. Mercoledì scorso all’Anchecinema era in cartellone una di queste forme di ‘rievocazione’. Prodotto da Percussion Art, ‘Sì! Viaggiare’ omaggia Lucio Battisti. E lo fa senza ricorrere a una sola immagine, tutto lo spettacolo concentrandosi nelle mani di una voce ‘viaggiante’ (Lino De Venuto) e di una formazione a tre composta da Domenico Lopez (chitarra e cori), Stefano Del Sole (percussione e cori) e Vanni Variato (voce) ; il testo, di Lino De venuto, accoglie anche parole di Marcello Veneziani e il testo della famosa lettera che Mina scrisse a Battisti diciannove giorni dopo la sua morte. De Venuto si cala nei panni di un fan-narratore e con un taglio abbastanza eccitato inizia a dipingere una parabola umana che parte con un ragazzino incaponito con la musica al punto da far disperare genitori ignari di tanto genio e disposti a contentarsi di vederlo perito elettrotecnico, e si chiude con l’auto isolamento di una leggenda vivente di cinquantacinque anni. Il tutto inframmezzato da cover di canzoni celeberrime : Mi ritorni in mente, Emozioni, Il tempo di morire… ed altri successi che Variato, senza cercare l’imitazione, interpreta con buon risultato (e meglio sarebbero andate le cose con un organico strumentale meno spartano). Qua e là la narrazione schiude spiragli ad aneddoti e curiosità. Una mole di rivelazioni grandi e piccole che, invece di fugare, alimentano  interrogativi destinati a restare senza risposta. Interrogativi per lo più afferenti ai difetti veri o presunti di un uomo irripetibile : Lucio Battisti era un avaraccio, un megalomane dai modi scontrosi,  un asociale…. ? Di sicuro a proposito di questo talento sono state dette molte bugie. La più clamorosa lo vedrebbe fascista e finanziatore dell’eversione nera. La malignità ricorda quella che gli invidiosi di turno molti anni dopo misero in giro a proposito della povera Mia Martini, accusata d’essere una iettatrice. Con la differenza che, se questa calunnia costò alla cantante calabrese un lungo ostracismo dal mondo dello spettacolo, l’accusa d’essere un uomo di destra provocò in Battisti solo un gran risata. ‘Sì! Viaggiare” è spettacolo piacevole, anche divertente là dove voce viaggiante e band si punzecchiano con modalità da avanspettacolo sullo schema senza tempo del ‘saputo’ e dello scemo. Mettendoci molta passione, De Venuto realizza una ricostruzione efficace e che non lesina qualche immagine pregevole. La più bella : Lucio battisti è come un attaccapanni, ci appendi i ricordi che vuoi…

Italo Interesse

 


Pubblicato il 29 Febbraio 2020

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