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Bellomo: “Decaro continua a rifiutare un confronto pubblico”

Il deputato barese di centrodestra insiste con la sua richiesta all'ex Primo cittadino barese sui temi scottanti del Comune, ma l'attuale eurodeputato stranamente tace, sottraendosi all'invito

 

 

Il deputato barese di centrodestra, Davide Bellomo della Lega, è l’unico esponente pugliese di detta coalizione che fuor di metafora continua a tentare di tirare giù la maschera di “miglior sindaco di Bari” (creata nei suoi dieci anni da Primo cittadino nell’immaginario collettivo verosimilmente dalla società di comunicazione politica) dell’attuale neo-eurodeputato barese Antonio Decaro del Pd, che a meno di un anno dalla sua elezione al Parlamento di Bruxelles già pensa di ritornare in Puglia per succedere al governatore uscente, Michele Emiliano. Infatti, Bellomo prendendo spunto da alcune recenti dichiarazioni dell’ex sindaco barese del Pd è tornato alla carica per invitarlo nuovamente ad un confronto diretto su temi che sicuramente sono imbarazzanti per il centrosinistra barese e, in particolare, per lo stesso Decaro, che invece – a detta del deputato leghista – “è convinto di fare a Bari e in Puglia bello e cattivo tempo”. Tanto “da continuare a rifiutare un confronto pubblico”
su problematiche che per i cittadini sono sicuramente serie ed importanti che sono emerse sul Comune di Bari dopo i dieci anni di amministrazione Decaro. Bellomo per tentare di spiegare il tacito rifiuto a confrontarsi con lui su tali temi ha fatto ricorso addirittura alla nota frase di manzoniana memoria che “il coraggio chi non ce l’ha non se lo può dare”, che – a detta sempre di Bellomo – in questo caso “torna utilissima per inquadrare il comportamento” dell’ex Primo cittadino barese ora noto come il “mister preferenze” nazionale del Pd per via degli oltre 500mila voti di preferenza conseguiti alle elezioni europee dello scorso anno. Infatti, ha rilevato il deputato leghista barese, componente della Commissione Giustizia della Camera, l’attuale europarlamentare del Pd “sceglie la strada del silenzio, ma probabilmente accusa il colpo. Altrimenti non si spiega la strategia di affidare le repliche alle mie circostanziate affermazioni a qualche ventriloquo politico”. “Però – ha sottolineato Bellomo – per
lui a dispetto del mutismo, parlano i fatti”, facendo presente che “quando qualcuno (ndr – l’avvocato Giacomo Olivieri arrestato – come è noto – circa un anno fa a seguito dell’inchiesta giudiziale “Codice interno”) ha raccontato la vergogna di un accordo per alterare l’esito delle primarie del centrodestra in vista delle elezioni comunali di Bari del 2019, l’utilizzatore finale della sinistra, cioè proprio Decaro, ha affermato che – ha sottolineato il deputato barese della Lega –  non era a conoscenza di questa vera e propria truffa elettorale”. Per poi aggiungere: “Oggi però, guarda caso, ogni volta che si fa il nome di un possibile candidato governatore del
centrodestra, l’ex sindaco lo contatta e blandisce”. Ed il riferimento evidentemente è a quanto dichiarato domenica scorsa, in un’intervista all’edizione locale di un noto quotidiano nazionale, il direttore del Tg Norba, Enzo Magistà, che ha dichiarato di essere stato contattato da Decaro per una candidatura a consigliere in una delle liste del centrosinistra alle prossime regionali, alle quali Decaro si accingerebbe a candidarsi a governatore. Ma il passaggio assai significativo, a cui allude verosimilmente Bellomo, è quello in cui Magistà ha dichiarato che Decaro, avendo appreso della possibilità per il giornalista del Tg Norba di essere candidato anch’egli a governatore per il centrodestra, Decaro gli avrebbe chiesto di essere informato sugli sviluppi di tale proposta. “Un modo di
fare politica – ha commentato Bellomo – da mercato delle vacche, un avvilimento del confronto democratico che è tipico di chi non ha troppi peli sullo stomaco”. Insomma, ha concluso ironicamente Bellomo: “Uno spregiudicato che a volte, certo a sua insaputa, incontra pure qualche
pregiudicato”. Infatti, anche su tal genere di incontri Decaro tace, trincerandosi dietro il fatto che finora la Magistratura non lo ha mai chiamato. Anzi, avrebbe – a suo dire – addirittura archiviato la “questione”. Però molti cittadini, nonostante finora non ci siano ipotesi di reato per tali ventilati incontri, il fatto che Decaro tace, sottraendosi ripetutamente a confronti diretti sull’argomento (ma anche su tanti altri riguardanti ciò che emerso dall’inchiesta giudiziale “Codice interno” prima e dalla Commissione di accesso agli atti del Viminale sul Comune di Bari dopo), cominciano a sospettare che per l’ex Primo cittadino barese qualcosa da nascondere in realtà possa esserci.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 20 Marzo 2025

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