Cultura e Spettacoli

Bene e Male, il braccio di ferro

Sembra che l’eterno braccio di ferro tra Male e Bene sia di casa a Rocchetta Sant’Antonio, questo minuscolo comune del foggiano posto su un’altura del Sub Appennino Dauno di 633 metri. Si racconta che ai tempi delle invasioni barbariche Rocchetta rischiò d’essere saccheggiata. A salvarla fu l’intervento di Sant’Antonio Abate, apparso in cielo ‘armato’ di due immense torce. Terrorizzati dall’apparizione, i barbari si diedero alla fuga. Un’altra leggenda fa riferimento alla Murgia, il vertiginoso pendio che si oppone al versante meno scosceso del monte su cui sorge Rocchetta. La superficie di tale pendio è resa irregolare da incavi ed escrescenze. Alla più piccola di queste spelonche e alla maggiore delle protuberanze rocciose è legata la leggenda della Murgia Del Diavolo. Si racconta che, inseguito dall’Arcangelo Michele, il Diavolo trovasse rifugio nell’angusta spelonca. L’esiguo spazio dell’ipogeo però non permetteva  al Maligno di nascondersi completamente : la coda fuoriusciva… L’Arcangelo ebbe così agio di afferrarlo dall’ignobile protuberanza per tirarlo fiori. Nel tentativo di salvarsi il Demonio affondò gli artigli nel grosso blocco roccioso che come un piccolo menhir sovrasta la grotta lasciandovi i segni di quella lotta disperata. Ancora oggi sono visibili su quel masso quattro fori profondi e regolari, perfettamente allineati. Fin qui la credenza popolare. In tempi più recenti la lotta tra Bene e Male ha assunto caratteri da cronaca nera, o giù di lì : diciotto anni fa, nel corso dell’Anno Giubilare, la statua della Vergine conservata nel Santuario della Madonna del Pozzo fu oggetto di ripetuti atti sacrileghi, i primi tra gennaio e febbraio, l’ultimo (il più orrendo) a novembre. Si tratta di una scultura lignea policroma risalente al Settecento e dalla storia travagliata. Nella notte tra l’11 e il 12 settembre 1907 la statua prese parzialmente fuoco per colpa delle molte candele lasciate accese ai suoi piedi. A Rocchetta si gridò al malaugurio. E con più forza si radicò questa convinzione nel popolino quando giunse la notizia che il 6 dicembre di quell’anno a Monongah (Virginia Occidentale) oltre cinquecento italiani, tutti immigrati dal Mezzogiorno, erano periti in una sciagura mineraria. Chissà quanti pugliesi tra i morti. Tutti si mobilitarono per raccogliere offerte e la statua, comunque sfuggita alla distruzione, venne restaurata. Altri interventi conservativi si resero necessari nel 1931 e nel 1989, questa volta per combattere i danni procurati dai tarli e dall’umido, ma tutti malriusciti essendo stati affidati a restauratori di mediocre caratura. – Nell’immagine, Sant’Antonio tentato dai demoni.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 1 Marzo 2018

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