Cronaca

Benedetto Petrone: la memoria del passato per uno sguardo sul futuro

A Bari nessuno che abbia compiuto i sessant’anni ha ancora dimenticato l’omicidio di Benny Petrone e così anche questo 28 e 29 novembre le piazze cittadine si riempiranno di passione politica e memoria storica. Il 28, infatti, è l’anniversario dell’assassinio del giovane attivista militante del Partito Comunista ucciso nel clima buio degli anni di piombo in piazza Massari, quel lontanissimo inverno del 1978. Rifondazione Comunista con chiunque vorrà ricordare quella drammatica notte che mutò il volto politico della nostra Città, prenderanno parte a tutte le iniziative organizzate, al di là delle passerelle istituzionali. E, come hanno sempre fatto in questi quarantadue anni, deporranno il 28 mattina una corona davanti alla targa commemorativa in corso Vittorio Emanuele. <<È un atto di memoria militante in un periodo di oscurantismo politico e di populismo dilagante. I nuovi predicatori d’odio tornano a colpire come hanno fatto il 21 settembre aggredendo Eleonora Forenza e altri giovani attivisti comunisti. Noi non dimentichiamo>>, sibila Sabino De Razza, già consigliere comunista a Bari per il Partito della Rifondazione Comunista. <<Saremo in piazza anche venerdì 29 con le ragazze e i ragazzi del ‘Fridays for Future’, a ribadire la necessità di un’alternativa a questo sistema economico e produttivo, lontani dall’ipocrisia di una classe dirigente che nasconde dietro generiche parole d’ordine la conferma delle politiche liberiste che stanno divorando diritti, natura e vita>>, chiosano invece Tonia Guerra, Segretaria di Circolo Prc Bari e Francesco Loconte, coordinatore dei Giovani Comunisti. Benedetto Petrone era un diciottenne iscritto alla sezione del Pci di Bari Vecchia, come tanti altri della sua età in quel periodo duro per tutti. Ma quella sera del 1977 vicino piazza Massari si ritrovò da solo, a causa della poliomelite, di fronte ad altri coetanei di stampo politico opposto come non era raro in quegli anni in cui a Bari si fronteggiavano quelli di piazza Umberto (rigorosamente di estrema sinistra o, come si diceva allora, comunisti) e quelli del Bari Esperia (rigorosamente di estrema destra o, come si diceva allora, fascisti). Quando cominciò il parapiglia, molti corsero via dileguandosi nei vicoli della città vecchia, mentre Benny, proprio a causa dei suoi maledetti problemi di deambulazione, restò indietro, alla mercè degli aggressori. Accoltellato a morte, anche un suo compagno restò per terra, per fortuna soltanto ferito, così quella stessa notte furono subito fermati una mezza dozzina di frequentatori della sezione missina ‘Passaquindici’ di Carrassi, e poche ore dopo il vile assassinio, furono oltre 30mila i giovani e meno giovani che, chiamatisi a raccolta spontaneamente, sfilarono per le vie della Città di Bari. (fdm)

 

 

 


Pubblicato il 27 Novembre 2019

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