Beni e servizi pagati il triplo, ma nessuno paga di tasca propria
“Un materasso antidecubito dal costo di 100 euro pagato ben 232,41 euro più Iva. Una carrozzina pieghevole da 280 euro a 465,10 euro. Un deambulatore, invece, dal costo di 73 euro viene profumatamente pagato 130 euro. No, non si tratta di un’asta a rialzo, ma del modo in cui si sperperano i soldi dei cittadini nella Asl di Lecce e ho motivo di ritenere che ciò accada anche nelle altre aziende sanitarie locali della Puglia”. Così s’è espresso ieri il consigliere regionale di Forza Italia, Luigi Mazzei, spulciando i documenti nemmeno tanto riservati riguardanti sprechi e spese folli che gravitano attono all’universo sanità, in Puglia. “E’ uno scempio senza pudore –prosegue- che si persevera a realizzare nella sanità targata Vendola-Emiliano. Ma c’è di più, qualcosa di molto più grave: le protesi dovrebbero, in teoria, essere date in comodato d’uso agli utenti che ne fanno richiesta. Invece, in questo mare impetuoso di sprechi, nessuno si preoccupa di chiederne la restituzione, acquistandone sempre di nuove a seconda delle richieste. È una circostanza documentabile: anche oggi, ad una signora che ha ritirato un sollevatore da 751 euro è stato detto che è suo, ergo in proprietà e che non c’è bisogno di restituirlo una volta cessata la necessità! Il perché pare sia da rintracciare nell’inesistenza di un inventario che consenta di avere un quadro preciso delle protesi rilasciate ed anche alla mancanza di spazi per custodirle. È inutile dire che questo discorso non esiste e che le protesi andrebbero rigenerate, collaudate e riutilizzate. Il centrosinistra si deve solo vergognare: in una Regione dove i cittadini non si curano più perché le cure sono troppo costose, loro buttano dalla finestra i loro soldi! Una ragione in più –conclude Mazzei- per dare fiducia al centrodestra, quello vero che vuole vincere le elezioni per uscire dall’incubo in cui Sel e Pd hanno cacciato la Puglia”. E non è finita. Si svolge il servizio di pulizia e sanificazione di presidi ospedalieri e uffici per un totale di 5.454 euro, ma poi si finisce per pagare ben 66 mila euro. Incredibile, eppure anche questo succede all’interno dell’Azienda Sanitaria locale di Bari, come ha scoperto qualche tempo fa denunciando un altro spreco che avrebbe dovuto avere un seguito nelle sedi competenti –come si suol dire…- l’altro consigliere regionale di Opposizione, Giammarco Surico.
E andiamo ai fatti. “Con delibera del direttore generale n.1477 del 30 luglio 2013 infatti, l’azienda sanitaria barese ha saldato quando stabilito in via transattiva con una società che eroga servizi di pulizia. La prestazione di 5.454 euro, eseguita fino al 30 novembre del 2011, non è stata pagata prontamente dall’azienda. Nel 2012 quindi, come si evince dalla stessa delibera, la ditta in questione ha emesso fattura di 5.454 euro più 77.046 mila euro di interessi in mora e iva, per un totale di…82,500 mila euro! Cifra che poi è stata ridotta con una transazione per arrivare, appunto, a 66 mila euro circa. Se fosse vero e non ci fossero errori nella delibera, si tratterebbe di uno scandalo: nemmeno gli usurai utilizzano un tasso di interesse del genere. Se, invece, si trattava di un errore, ancora peggio, perché vorrebbe dire che il direttore generale della Asl firma delibere redatte da dirigenti incompetenti o superficiali e, così, chissà che altro firma di solito! Un episodio su cui, nonostante il tempo trascorso, è doveroso fare chiarezza perché rappresenterebbe uno sperpero vergognoso sulle spalle dei cittadini pugliesi, ma che indica chiaramente il caos in cui versa tutta la sanità regionale. Ma a tutto c’è un limite: apprendere di un pagamento di 66 mila euro a fronte di una fattura iniziale di 5.454 euro non può che indicare il grado di fallimento nella sanità (e non solo) di questa Giunta regionale”. Roba da Regione Puglia…
Antonio De Luigi
Pubblicato il 23 Aprile 2015