Blatte, emergenza igiene
I tombini di Bari sembrano reduci dal pronto soccorso, tanto sono ‘incerottati’. Difendersi dalla blatte è diventato imperativo categorico nel capoluogo. L’orrore che questi insetti incutono sta facendo perdere il sonno ai baresi. Per quanto la minaccia-blatte sia inferiore a quella rappresentata da topi e zecche, l’Amiu si sta adoperando nei limiti delle proprie possibilità e si difende da accuse anche ingiuste. Ora l’ultima speranza è riposta nel senso del dovere da parte degli amministratori di condominio. Se vorranno ottemperare all’ultima ordinanza del Sindaco (disinfestazione delle reti fognarie, delle fosse settiche e delle griglie di raccolta delle acque attinenti le parti comuni), la situazione non diverrà esplosiva come le solite Cassandre hanno annunciato. In attesa che si provveda, risuonano da ogni parte richiami al buon senso : Le blatte proliferano in contesti malsani? E allora per favore rimuoviamo le deiezioni canine, non lasciamo residui di cibo per strada, non si abbandonino rifiuti ai piedi dei cassonetti… Contrastare ‘l’habitat’ di questi insetti repulsivi equivale tra l’altro a far la guerra anche mosche e zanzare. Ma basta assumere ogni accortezza igienica? A monte dell’emergenza-blatte esistono limiti strutturali che non si vuol prendere in considerazione. Per quale motivo le blatte sono pressoché stanziali negli edifici antichi o eretti con criteri superati piuttosto che in quelli di recente costruzione? La ragione sta nel fatto che i primi, trascurati per vetustà dai proprietari, presentano in maggior numero fessure nei pavimenti, crepe negli intonaci, interstizi tra murature e tubazioni, ovvero l’ideale perché le blatte si rifugino, depongano uova, camminino ‘sotto traccia’. Parliamo di palazzi tirati sù all’antica, senza fondamenta, con spesse mura portanti al cui interno i blocchi di roccia offrono nicchie ; fabbricati avari di luce ed aria, dagli androni umidi e ricchi di muffe. Sono gli stabili meno amati dalle imprese specializzate nelle ristrutturazioni. Perché per avere un risultato ottimale bisognerebbe intervenire in modo talmente radicale da mettere in dubbio la convenienza della stessa operazione (metti che si scopra la presenza di amianto nei solai…). Sicché, ci si deve contentare di interventi di qualità superficiale. Tempo un paio d’anni, si ripresentano le crepe, l’umido, le muffe… E le blatte ringraziano. Consoliamoci, il problema è di carattere nazionale, una questione legata all’innalzamento delle temperature al di sopra delle vecchie medie stagionali : Proprio in questi giorni le blatte hanno invaso la Casa Circondariale di Piazza Lanza a Catania. Ancora per colpa loro sono stati chiusi ad Arezzo un asilo nido e a Torino cinque panifici.
Italo Interesse
Pubblicato il 12 Luglio 2013