Cronaca

Blitz antiprostituzione effettuato durante il congresso dell’Anci: una strana coincidenza?

 

Finalmente qualcosa si muove nel contrasto alla prostituzione sulle strade cittadine, una vera e propria piaga ed  emergenza sociale e morale denunciata da anni dagli organi di informazioni locali nella più assoluta indifferenza degli amministratori baresi.  Martedì mattina gli agenti della questura di Bari hanno effettuato un blitz  in alcuni quartieri della città dove si registra da tempo la presenza di giovani prostitute straniere. L’operazione anti meretricio si è svolta  sulla statale 110 in direzione Modugno, in zona San Giorgio – Torre a Mare , sulle complanari , in zona Santa Fara al rione Picone, dove nelle ore notturne si è registrata un’ulteriore presenza di giovanissime ragazze,  e nei pressi dello stadio San Nicola, una vera e propria “Sodoma e Gomorra” a cielo aperto. Nell’ambito dell’intervento i poliziotti sono riusciti ad identificare nove giovani prostitute di nazionalità rumena e nigeriana che sono state portate in seguito  negli uffici della questura per gli adempimenti del caso. Otto di esse sono risultate in possesso di regolare permesso di soggiorno , mentre la ragazza nigeriana, sprovvista di documenti di  identità , è stata  affidata ad una associazione di protezione , iniziando così un riservato percorso di collaborazione finalizzato alla denuncia dei propri aguzzini. Fin qui la stringata cronaca di un efficiente intervento delle forze dell’ordine ,purtroppo assolutamente insufficiente per arginare il dilagante fenomeno del meretricio sulle strade. Basti pensare che nella giornata di ieri sulle complanari di Japigia la situazione dopo il blitz era tornata allo status quo ante,ed  erano presenti le solite squillo che attiravano semi svestite gli automobilisti di passaggio. Questo giusto per la cronaca. Prendersela con qualche illustre amministratore  nostrano, del tutto restio a firmare ordinanze anti prostituzione ( i sindaci di Foggia, Lecce e Barletta, ad esempio, hanno invece optato per questa decisione che prevede multe salate ai trasgressori) è a questo punto un inutile esercizio retorico. Il “primus inter pares” dei sindaci , l’appena eletto presidente dell’Anci   Antonio Decaro , è doveroso ricordarlo per l’ennesima volta, alle suddette ordinanze preferisce una sua metafisica “rete sociale”, dagli effetti assolutamente impalpabili data l’evanescenza dei risultati conseguiti in termine di repressione e prevenzione dello squallido mercimonio da anni denunciato. Restano le lamentele dei residenti di quei quartieri interessati   ( alcuni abitanti delle villette delle complanari di Japigia nel corso degli anni ci hanno segnalato più volte la deprecabile condizione in cui sono costretti a vivere) e le denunce di qualche coraggioso sacerdote. In una Bari che si appresta nuovamente ad essere stravolta ,e si spera questa volta migliorata, nei suoi assetti sociali ed urbanistici , con la realizzazione di  costose mega opere ed infrastrutture (vedasi ad esempio il ponte appena inaugurato), e ad essere controllata dai  palazzinari di nuova generazione (continua la pluridecennale tradizione barese dagli anni ’60 in poi) , parlare ai nostri amministratori di  fenomeni “morali” rappresenta forse,  per questi signori, una insignificante perdita di tempo.

 

Piero Ferrarese

 


Pubblicato il 14 Ottobre 2016

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