Cronaca

Blocco pesca ricci di mare: “…e ai pescatori, chi ci pensa?”

L'interrogazione 'urgente' per sapere se e quando verrà pubblicato il bando per l'indennizzo

Introdotto l’anno scorso tra ricorsi e contro-ricorsi alla Consulta, il blocco triennale della pesca dei ricci di mare in Puglia è stato introdotto soprattutto per garantire un periodo di riposo alla specie, preservando la risorsa ittica e scongiurando il rischio di estinzione dei mitili. Ma adesso, a parte la giusta, anzi giustissima tutela ambientale, non sembra ci stia preoccupando troppo di chi vive (…o viveva) di quel tipo particolare di pesca, anche a livello professionistico. Per questo ora è il consigliere regionale Paolo Pagliaro (capogruppo ‘La Puglia Domani’) a tornare in argomento, nell’interesse dei pescatori e di chi -come detto – si occupa di pesca e commercio dei prelibati ricci di mare. “A che punto è il bando regionale per l’erogazione dei ristori ai pescatori con licenza, fermi per lo stop al prelievo dei ricci di mare in vigore in Puglia da maggio 2023?”, è ciò che chiede papale papale Pagliaro all’assessore Pentassuglia in un’interrogazione “urgente”. Eggià, l’assessore aveva annunciato la promulgazione del bando giusto per questo mese, ma siamo quasi a fine settembre e di questo bando non c’è traccia. “Gli indennizzi ai sub autorizzati alla pesca del riccio di mare, che sono un centinaio in tutta la regione, rappresentano una boccata d’ossigeno vitale per questi operatori e per le loro famiglie. Ecco perché chiedo che sia dato seguito con urgenza agli impegni assunti dallo stesso assessore e dal governatore Emiliano fin dall’approvazione della mia legge. Nell’urgenza di dover fermare il prelievo massiccio e indiscriminato che stava portando i ricci all’estinzione, la legge – che nella sua versione originaria prevedeva fin da subito i ristori per i pescatori autorizzati – fu approvata con l’impegno di provvedere successivamente agli indennizzi in favore dei pescatori subacquei con licenza. Ma ad oggi -spiega ancora Pagliaro – i ristori sono rimasti una promessa, nonostante l’impegno preciso in tal senso contenuto nella mia mozione approvata dal Consiglio regionale il 2 luglio scorso. In quella sede l’assessore annunciò che i fondi necessari sarebbero stati attinti dal Feampa (il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura) e da risorse accantonate del bilancio autonomo della Regione. Eppure Pentassuglia annunciò pure che gli uffici competenti dell’assessorato avrebbero quantificato in tempi rapidi importo e modalità dei ristori per i pescatori in regola con gli adempimenti previdenziali, sulla base dei ricavi dichiarati negli ultimi tre anni. E dire che l’anno scorso furono anche prospettate forme d’indennizzo alternative, come il coinvolgimento dei pescatori nelle attività di cura del mare, dalla pulizia dei fondali alle azioni di ripopolamento, con risultati molto incoraggianti riscontrati nel primo anno di fermo pesca. Tutto questo -spiega ancora il consigliere Pagliaro – grazie ai controlli sempre più serrati di forze dell’ordine e Capitanerie di Porto per reprimere e sanzionare i pescatori di frodo. Un paio di mesi fa e precisamente a luglio, in occasione d’un incontro coi rappresentanti sindacali dei pescatori, l’assessore Pentassuglia annunciò l’imminente definizione di criteri e requisiti del bando per la fruizione dei ristori economici. Che sarebbe stato promulgato, appunto, a settembre 2024, per consentire ai diretti interessati di far fronte al blocco della pesca dei ricci di mare in Puglia fino al 2026. Da qui l’interrogazione ‘urgente’ per sollecitare un provvedimento atteso ormai da un anno e mezzo, e per sapere a quanto ammontino le risorse destinate dalla Regione Puglia a tal fine.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 24 Settembre 2024

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