Bollino: “Non mi sento una seconda scelta, darò il massimo”
Alla prima rete con la maglia del Bari, Mauro Bollino, classe 1994, cresciuto nelle giovanili del Palermo, squadra che poi gli ha consentito di andare in ritiro con la Prima squadra e fare le prime esperienze nel calcio che conta, e conoscendo già da allora come ha svelato Ciccio Brienza, suo idolo da allora. Il suo curriculum dice che è uno che ha sempre segnato ed ha fatto la trafila in Lega Pro, specie in diverse piazze in Puglia, ma come ha affermato lo stesso giocatore, ogni anno è una storia a sé. Il giocatore messo a disposizione dalla società ha iniziato parlando del gol e smentendo qualsiasi caso-Bollino: “Mi mancava il gol dall’anno scorso. Per un attaccante, è tanto ed è liberatorio ed è un segnale che ho dato al mister dopo sette partite disputate. Frutto del lavoro svolto sino adesso. Dopo aver visto la ribattuta ho calciato di sinistro. Caso Bollino? Ho letto, ma i casi nascono quando succede qualcosa da ambo le parti. Giustamente a volta ci si ricama sopra, ma sono solo scelte tecniche. Io mi devo far trovare pronto in qualsiasi momento e lavorare. Io voglio essere protagonista col Bari”. Contro la Nocerina non era semplice vincere, eppure il bari si è dimostrato ancora una volta una macchina infernale: “Non è mai semplice, ma oramai è acqua passata. Dobbiamo pensare alla prossima domenica, ed al filotto di partite ravvicinate che ci aspetta sino al 23 dicembre. Siamo la squadra da battere ma spetta a noi, continuare a correre. Dietro c’è su tutte la Turris che non molla un centimetro”. Sul suo ruolo, viene paragonato con i dovuti distinguo a Ciccio Brienza che conosce bene, ma lui ci ha tenuto a ha ribadire la sua stima e quella che è la sua volontà: “Ciccio è un grande, è un mio idolo dai tempi di Palermo, lì ha giocato per sette anni. Io quando stava lui all’inizio facevo da racchettapalle poi quando è ritornato ho avuto modo di conoscerlo meglio in prima squadra. Le scelte tecniche spettano al mister, io mi devo far trovare pronto. Certo, non sono venuto qui a fare una passeggiata o solo perché è Bari. Voglio ritagliarmi un ruolo importante, sia con i gol ed il lavoro sporco per la squadra. Amo giocare da trequartista, ma negli ultimi anni ho giocato anche da esterno alto, e centrocampista centrale in alcuni casi.
In Puglia, ha già militato con la maglia dell’Andria, del Foggia, del Taranto e da quest’anno col Bari: “Bari mi ricorda molto la mia città, Palermo. Sul mare con una tifoseria passionale come poche. Mi piace quando vedo i bambini giocare a calcio fermarmi a scambiare qualche palleggio con loro ed esortarli a continuare a non mollare”.
Sulla dedica per il suo primo gol non ha dubbi, svelando anche qualche particolare della sua vita privata: “Lo dedico alla mia famiglia, ma soprattutto alla mia compagna che mi supporta e sopporta specie in questo periodo che ho avuto meno spazio. Ho anche un cane che adoro e mi piace la pesca”. Per il Bari contro il Portici sarà una prima volta, tuttavia, contro troverà gli ex Dembelè Sall ed il centravanti Ciro Coratella, che ha militato nel Bari di mister Stellone e poi Colantuono (subentrato al primo) debuttando le ultime due partite di campionato.
Marco Iusco
Pubblicato il 6 Dicembre 2018